
La riforma – approvata in pre-adozione dalla Giunta – sarà successivamente illustrata al Consiglio dei sanitari e ai sindacati di categoria, per poi approdare in Quarta commissione prima dell’approvazione definitiva. L’assessore ha evidenziato come la pandemia abbia messo in luce punti di forza e criticità del sistema sanitario trentino con gli ospedali di valle e il sistema sanitario territoriale, che sarà potenziato e valorizzato per rispondere alle esigenze dei pazienti di tutti i territori. La riorganizzazione – ha puntualizzato l’esponente della Giunta - non tiene conto solo delle emergenze che vanno risolte nel breve periodo, ma guarda a questioni fondamentali come la carenza di figure mediche e di personale sanitario, in particolare per quanto riguarda le zone che distano maggiormente dai centri più popolosi. In quest’ottica, la medicina di famiglia – alla quale appartengono diversi e fondamentali attori - avrà un ruolo centrale all’interno dei diversi Ambiti di valle, mentre le Medicine di gruppo integrate saranno costituite su base volontaria e avranno il pregio di offrire lo svolgimento di visite specialistiche anche a distanza con la telemedicina. Si tratta di iniziative che puntano anche a favorire la permanenza sul territorio provinciale dei giovani medici che saranno formati dalla Scuola di medicina. Infine il cosiddetto “ospedale policentrico” avrà lo scopo di valorizzare i diversi presidi presenti sul territorio in un’ottica di rete che favorisca un’alta specializzazione dei professionisti sanitari.