Palazzi vuoti, frastagliati di fori di proiettili, scoperchiati, distrutti, violentati, strade deserte e silenziose che trasmettono, ben oltre le parole, un senso di morte e distruzione. Sono queste le immagini che compongono “Life, Still” la mostra di Alessio Romenzi allestita alle Gallerie di Trento, dedicata alle tre città dello stato islamico distrutte dalla guerra: Mosul, Raqqa e Sirte. Nella primavera del 2017 Romenzi è a Mosul, dove segue e fotografa l'avanzata dell'esercito iracheno. «All'improvviso mi sono guardato intorno - ricorda - ed è stato come se vedessi per la prima volta quello scenario di distruzione apocalittica». Sposta l'attenzione dagli uomini e dalle azioni e “vede” quello che lo circonda, quello che la guerra si lascia alle spalle. Il paesaggio di una città che sta morendo lo sconvolge e, a operazioni militari finite, decide di tornare nelle tre capitali per testimoniare e documentare gli esiti della stupidità umana.
Proprio sul senso di fare fotografia oggi, nei luoghi devastati dai conflitti, e sul ruolo del fotografo nel fare informazione, ma soprattutto nello stimolare una riflessione, verterà l'incontro di giovedì 21 marzo alle Gallerie. Alessio Romenzi converserà con il giornalista e direttore de L'Espresso Marco Damilano e la fotografa Giovanna Calvenzi. Il ruolo di moderatore spetterà a Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino.
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Alessio Romenzi cresce a Colle Sant’Angelo, un paese dell’Appennino umbro.
Successivamente si sposta a Gerusalemme e copre le primavere arabe focalizzandosi in particolare su Egitto, Libia e poi Siria, dove è stato uno dei primi fotografi a entrare nel Paese mentre la repressione del regime si faceva sempre piú sanguinosa.
Negli ultimi anni ha documentato il fenomeno migratorio verso l’Europa e le guerre che hanno visto contrapposti lo “stato islamico” e gli eserciti dei territori che aveva occupato.
Pubblica regolarmente su testate nazionali e internazionali e nel corso degli anni il suo lavoro è stato premiato con il Sony Award, Picture of The Year International, Days Japan Award, UNICEF picture of the year e due World Press Photo.
Giovanna Calvenzi si è laureata in Lettere nel 1973. Dopo avere insegnato per undici anni storia della fotografia in un istituto professionale milanese, dal 1985 è photo-editor e ha collaborato con diversi periodici italiani. È stata direttore artistico dei XXIX Rencontres Internationales de la Photographie di Arles, membro della giuria del World Press Photo Contest ad Amsterdam, ha curato moltissime mostre di fotografia e realizzato numerosi cataloghi. Dal 2012 è consulente per l’immagine della Periodici San Paolo.
Marco Damilano è direttore del settimanale l'Espresso. Giornalista politico e cronista parlamentare è autore di numerosi libri, l'ultimo dei quali è Un atomo di verità. Il caso Moro e la fine della politica italiana (Feltrinelli, 2018). Ha vinto il premio Satira politica Forte dei Marmi (2014) e il Premio Internazionale Ischia come giornalista dell'anno per la carta stampata (2015). Partecipa a numerose trasmissioni televisive, tra cui il programma con Diego Bianchi in onda su LA7 Propaganda Live.