
La deroga si è resa necessaria vista l'ingente quantità di alberi schiantati e di terre e rocce franate, che, unitamente alla stagione invernale, ha fatto sì che vaste zone di media e alta montagna non siano state ancora raggiunte dagli operatori. Inoltre, la quantità di materiale che i comuni hanno depositato nei siti e che si prevede di stoccare nei prossimi mesi, rende impossibile provvedere ad una loro gestione entro il 2 maggio, data di scadenza dell'ordinanza che era stata emessa il 2 novembre scorso.
L’ordinanza di proroga ha disciplinato anche la gestione dei materiali depositati sui siti individuati dai comuni. Da un lato si è visto che la quantità di rifiuti è molto bassa, da un altro si è verificato che sono ingenti i metri cubi di materiale vegetale e di terre e rocce. Il materiale vegetale verrà gestito come materia prima, mentre terre e rocce saranno utilizzate nel corso dei prossimi mesi, previa conferma che non si tratti di materiale contaminato, per l'attuazione del piano degli interventi sulle opere pubbliche danneggiate dagli eventi calamitosi di fine ottobre 2018.