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Lo sport nazionale e locale, le istituzioni trentine, il mondo dell'impresa e della cooperazione e l'università si sono oggi riuniti in un convegno organizzato per presentare i risultati di una ricerca commissionata dalla Provincia autonoma di Trento e sviluppata dall'Università e da Strategie srl, per valutare l'impatto economico dello sport in Trentino e definire possibili scenari per una strategia territoriale centrata sul macro-settore dello sport, un potenziale driver di sviluppo, attrattività e competitività per la nostra provincia.
La ricerca, curata da Paolo Bouquet e da Edo Grassi, ha fatto emergere il valore economico di tutto quello che ha a che fare con lo sport in Trentino, il che significa non solo ciò che si vede, ma soprattutto quello che sta dietro (formazione, ricerca e innovazione, manifattura, servizi, trasporti, ICT, media, no profit), evidenziando un quadro d'insieme che dimostra come lo sport sia un fattore di sviluppo estremamente trasversale, non necessariamente legato solo a quello che è ufficialmente etichettato come sport. "Ci siano le basi per definire una strategia di medio-lungo periodo – ha detto Paolo Bouquet – che faccia leva sullo sport come fattore di sviluppo a 360 gradi del territorio, razionalizzando investimenti e progetti che oggi sono dispersi in molti rivoli e non riescono a costituire un vero sistema e fare rete". Andrea Gentilini, responsabile relazioni esterne e comunicazione di Cassa Centrale Banca, ha evidenziato lo stretto legame tra le banche del territorio e le innumerevoli società sportive e comitati organizzatori di eventi che si è concretizzato negli oltre 4 milioni di euro di interventi in contributi e sponsorizzazioni stanziati dal sistema delle Casse Rurali nel 2014 sul territorio provinciale e nel sostegno, insieme ad altre realtà del sistema cooperativo trentino, ad alcune grandi manifestazioni ospitate in questi anni in Trentino, come i Mondiali 2013 di Sci Nordico della Val di Fiemme oppure le Universiadi invernali del 2014.
Paolo Collini, rettore dell'Università di Trento, ha rappresentato le molteplici evidenze che testimoniano come sport, ricerca e innovazione siano un binomio consolidato all'interno dell'Ateneo Trentino ed ha fornito un cenno sui numerosi progetti avviati recentemente, come "dual career" che mira a garantire sostegno ai campioni dello sport impegnati in percorsi universitari. Ha infine evidenziato come l'Università di Trento possa, e voglia, giocare un ruolo importante nella definizione di strategie che fanno leva sullo sport per lo sviluppo economico e sociale del Trentino. Lorenzo Delladio, patron de La Sportiva, ha portato la sua esperienza di imprenditore alla guida di un'azienda leader di mercato nel settore della calzatura e dell'abbigliamento sportivo, capace di costruire in Valle di Fiemme il nucleo di un piccolo, ma solido distretto industriale legato alla calzatura per la montagna e di sostenere negli anni la continua crescita di eventi sportivi di livello assoluto, come il RockMaster di Arco.
Luigi Longhi, presidente di Dolomiti Energia Basket Trentino, ha illustrato come, al di là dei risultati, lo sport possa essere anche laboratorio di innovazione societaria, organizzativa, e sociale e come, attraverso questi processi di innovazione, lo sport possa assumere una dimensione molto più ampia di quella meramente agonistica, anche se condotta ai massimi livelli. A fornire le premesse per la presentazione della ricerca Francesco Anesi, ricercatore presso Eurac, ha fornito un quadro di buone prassi a livello europeo ed internazionale. "Spesso – ha detto – sono proprio le Università che hanno consentito di avere una visione di lungo periodo e strategica sul legame innovazione-sport. Il Trentino può internazionalizzarsi, approfondendo queste tematiche con l´innovazione se riuscirà a unire tutti i vertici delle istituzioni come è stato fatto oggi qui".
Edo Grassi ha rimarcato il tema della necessità di focalizzare energie e risorse, anche finanziarie, su un settore che, in modo del tutto spontaneo, rappresenta già per il Trentino un importante driver di sviluppo economico. "Il Trentino – ha proseguito Grassi – ha tutte le carte in regola per diventare uno degli hub dello sport a livello internazionale, nel quale ricerca, sviluppo, innovazione, industria, pubblico e privato possono favorire chiari elementi di vantaggio competitivo ed attrattività al territorio. Per farlo occorre però definire una rigorosa strategia che metta a fattor comune gli asset disponibili, valorizzi l'ampia dotazione infrastrutturale realizzata nel recente passato e sviluppi dei concreti piani operativi misurandosi con quanto succede in altre realtà e con obiettivi e con precisi indicatori di risultato". L'importanza dei dati raccolti dalla ricerca è stata evidenziata dagli interventi di Giorgio Torgler, presidente del CONI Trentino e da Roberto Fabbricini, segretario generale del CONI, che ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro svolto e per le interessanti prospettive future aperte dalle istituzioni trentine dalla conferenza di oggi. -