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Dal 2010 esiste la rete degli otto ecomusei trentini. Una sinergia che certamente ha fatto crescere queste realtà e la consapevolezza del loro potenziale. "Non a caso - ha detto Tiziano Mellarini - la scommessa parte dal Muse, anche se forse sarebbe stato più coerente con la materia del convegno trovarsi al Museo degli usi e costumi di San Michele, ma la scelta di questo spazio, del Museo delle Scienze, ha un valore anche simbolico di superamento dei confini classici di attività degli ecomusei e di nuova apertura ed interazione rispetto al resto del complesso culturale della nostra provincia, in un'ottica di collaborazione e sinergia". "Tutto questo - ha aggiunto - per valorizzare il livello "locale" e per aprire le ricchezze che si trovano nei nostri ecomusei a nuovi flussi di visitatori, intercettando parte di quelli diretti nelle località a maggior afflusso turistico. "Proprio la crisi internazionale e nazionale - ha sottolienato l'assessore - ci ha dato nuovi spunti e nuove opportunità di guardare al "locale" come possibilità di crescita e di sviluppo sostenibile. Non dobbiamo disperdere questi spunti, cogliendo la palla al balzo per rilanciare la scommessa ecomuseale sui contenuti e sull'autenticità della proposta, facendo tesoro dei tre principi costitutivi di queste realtà che si caratterizzano per l'attenzione al territorio, al patrimonio culturale e alla comunità. "In Trentino c'è un grande progetto culturale complessivo, le cui linee - ha ricordato Mellarini - sono state condivise all'unanimità dalla competente commissione del Consiglio provinciale. La cultura - ha concluso l'assessore - è un grande contenitore che non va settorializzato e gli ecomusei fanno parte a pieno titolo di questo progetto".
(fm)
Video e foto a cura dell'Ufficio stampa -