Mercoledì, 20 Novembre 2013 - 02:00 Comunicato 3222

Laura Boldrini nel saluto inviato al convegno ha ricordato l'esperienza del Cinformi in questo delicato settore
MEDIA E IMMIGRAZIONE, SE N'È PARLATO A INNSBRUCK

Comunicatori ed esperti di immigrazione a confronto per capire come viene raccontata l'immigrazione nei territori dell'Euregio e come superare stereotipi e pregiudizi nella rappresentazione dei cittadini di origine straniera. L'occasione è stata offerta dal convegno "Il potere dell'informazione – mass media e integrazione", svoltosi ieri a Innsbruck, presso il Landhaus 1, nell'ambito del protocollo di collaborazione fra Trentino, Alto Adige e Tirolo nella cornice del GECT Euregio. Fra le varie istanze emerse nel corso dei lavori, la necessità del riconoscimento di una "cittadinanza sostanziale" dei migranti. Un riconoscimento che si esprime ad esempio nella quotidianità dei rapporti umani in classe, fra vicini di casa e sul luogo di lavoro, ma che può esprimersi anche – e prima ancora – attraverso l'operato dei media, che tanto peso hanno nella percezione da parte dell'opinione pubblica della presenza dei nuovi cittadini.-

La presidente della Camera Laura Boldrini, nel proprio saluto inviato a Innsbruck, ha ricordato l'esperienza del Centro informativo per l'immigrazione della Provincia autonoma di Trento in questo delicato settore: "Il vostro incontro – ha scritto Laura Boldrini – mi dà anche la possibilità di ricordare il lavoro fatto insieme negli anni scorsi - penso tra l'altro ad un convegno promosso pochi anni fa a Trento dal Cinformi, che ci invitava a ragionare su 'il mondo in casa' - con tanti rappresentanti del giornalismo italiano per il varo della Carta di Roma, il protocollo per un'informazione corretta sui temi dell'immigrazione e dell'asilo adottato dall'Ordine e dal Sindacato dei giornalisti … La cronaca ci dice ogni giorno quanto sia importante che la questione epocale delle migrazioni venga affrontata con la necessaria consapevolezza deontologica".
Dopo uno specifico approfondimento in mattinata con particolare riferimento al territorio del Tirolo, il convegno, moderato dal giornalista e scrittore Benedikt Sauer, ha analizzato i diversi aspetti con i quali i comunicatori si devono confrontare quando, nel loro lavoro, affrontano il tema immigrazione: gli aspetti deontologici, la diversità culturale, gli stereotipi, la discriminazione, l'immagine dei migranti nella cronaca nera e l'accesso dei nuovi cittadini alla professione giornalistica.
Paul Vécsei, membro del Consiglio nazionale della Stampa austriaca e caporedattore della "Wiener Zeitung", ha tracciato il quadro giuridico e degli standard etici. Simon Tonini, avvocato specializzato in legislazione dei media, ha invece affrontato il quadro giuridico dal punto di vista dei media. Particolare interesse ha suscitato la "Carta di Roma", ricordata nel proprio saluto dalla presidente Boldrini e illustrata a Innsbruck nell'intervento di Enrico Paissan, componente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti italiani. La "Carta di Roma" è il protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti. Un documento – è stato detto – che "non rappresenta affatto un atto, per così dire, di raccomandazione, di 'moral suasion', ma possiede la forza di una vera e propria norma deontologica e professionale, violando la quale si possono avere pesanti conseguenze di natura professionale".
Ieri il programma pomeridiano è stato caratterizzato dall'attività dei gruppi di lavoro sui singoli argomenti affrontati in mattinata. La tavola rotonda conclusiva ha indagato soprattutto le dinamiche interne alle redazioni nella rappresentazione giornalistica dei migranti. (ac) -