Sono appunto due i progetti di emergenza realizzati in Mali a seguito della crisi politica e umanitaria che si è venuta a creare. L'Ipsia del Trentino è impegnata in un progetto di assistenza alimentare del costo di 34.017,62 euro (30 mila euro il contributo provinciale) mentre Mali Djiguiya si occupa dell'emergenza acqua nel Villaggio Sos di Sanankoroba: 23.019,80 euro il costo (19.217,00 euro il contributo provinciale).
In Mali l'emergenza umanitaria, infatti , continua. Sono migliaia gli sfollati dalle aree più direttamente interessate dal conflitto: nel paese africano già prima della guerra operavano associazioni trentine impegnate nella realizzazione di progetti di solidarietà internazionale. Il precipitare della situazione politica - sommata ad altri eventi calamitosi, in particolare una nuova siccità - ha reso più che mai preziosa la loro presenta in questo grande paese dell'Africa occidentale, già culla di antichi regni africani e in seguito colonia francese. Illustrato da Fabio Pipinato, l'intervento di Ipsia Trentino - dapprima puntato sul finanziamento di una scuola - oggi si è esteso alla dura realtà dei bisogni alimentari della popolazione del villaggio di Yassing, che si è recentemente riempito di sfollati. Il progetto prevede la fornitura di sacchi di cereali - oltre un migliaio - per un mese, a circa 262 nuclei familiari (3 sacchi per ogni famiglia). Massitan Kantè ha presentato invece l'impegno in corso in un villaggio Sos vicino a Bamako, quello di di Sanankoroba, il quale, fin dai primi disordini del gennaio 2012, è stato costretto a gestire un'emergenza umanitaria oltre l'ordinaria amministrazione: accogliere, assistere ed educare minori senza famiglia, bambini soldato, rapiti, abusati a causa del conflitto. Al Centro sono arrivati un centinaio di nuovi ospiti che si sono aggiunto ai 150 già presenti. Nel villaggio l'approvigionamento dell'acqua avviene tramite un pozzo con pompa alimentata esclusivamente da energia elettrica, ma da tre mesi l'erogazione è intermittente se non assente. La necessità è quindi quella di disporre costantemente di acqua per i bambini e per l'intero villaggio. Il progetto presentato dall'associazione prevede l'installazione sul pozzo di un sistema ad energia solare in grado di azionare la pompa e di rendere l'impianto indipendente.
Anche nei momenti difficili - questo è emerso dall'incontro - non va dunque persa la spinta alle relazioni con il mondo, non si deve far prevalere la chiusura. Perché il futuro del Trentino si baserà - anche - sulla capacità di collaborare: il nostro pianeta ha bisogno di tutti e tutti devono collaborare per risolvere i problemi di tutti.
Immagini a cura dell'ufficio stampa
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