La decisione del Tar contrasta dunque quella del Ministero dell’Ambiente che non aveva rilasciato l’autorizzazione alla cattura. Cattura che l’Amministrazione provinciale aveva chiesto a fronte di un quadro chiaro supportato da precisi elementi tecnici e da un altrettanto chiaro parere di ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).
Ha ribadito inoltre il fondamentale principio che la protezione di ogni esemplare di orso trova un preciso limite nella tutela della sicurezza pubblica e nel pericolo per l’uomo.
Infine ha sottolineato anche l’avallo espresso dalla Corte costituzionale in ordine alla legge provinciale n. 9/2018, che attribuisce al Presidente della Provincia autonoma di Trento la competenza ad autorizzare l’eventuale prelievo, cattura o abbattimento dell’orso in presenza dei requisiti stabiliti dal “Pacobace” (Piano d'Azione interregionale per la conservazione dell'Orso bruno sulle Alpi centro-orientali), acquisito il solo parere dell’ISPRA.