È di qualche settimana fa il secondo Compasso d’Oro assegnato a Leonardo Sonnoli per il libro fotografico “Matera Cityscape”.
Il celebre grafico italiano, presidente dell’Alliance Graphique Internationale, ha donano all’Archivio del ’900 del Mart 370 tra manifesti, locandine e pubblicazioni che documentano la sua straordinaria ricerca grafica. Della collezione fanno parte materiali prodotti tra il 1996 e oggi, tra i quali anche la pubblicazione vincitrice del recente premio.
La donazione non è il primo “regalo” che Sonnoli fa al Mart: in occasione della mostra In fon we trust! Arte e tipografia dalle Collezioni del Mart allestita lo scorso inverno presso la Casa d’Arte Futurista Depero, Sonnoli aveva realizzato un manifesto-icona, prodotto in 3mila copie che si sono volatilizzate nel corso dell’esposizione.
In Font We Trust era un’indagine sulle pratiche artistiche che, da inizio ’900 a oggi, si sono situate lungo il confine tra parola e immagine. Si tratta di un tema caro al Mart, sondato con grandi mostre, come La parola nell’arte (2007), quanto con progetti di ricerca, come VVV VerboVisualeVirtuale (2016) e pubblicazioni come quelle della collana Quaderni dell’Archivio di Nuova Scrittura.
Il corpus di manifesti realizzati da Leonardo Sonnoli sarà quindi conservato, studiato, valorizzato e fruito nel Museo che custodisce, nel medesimo filone di ricerca, centinaia di edizioni futuriste, come il Libro Imbullonato di Fortunato Depero o i manifesti di F.T. Marinetti, documentazione d’archivio come quella appartenente all’Archivio di Nuova Scrittura, nonché migliaia di opere legate a movimenti come l’Arte concettuale, la Poesia visiva, la Poesia concreta e Fluxus.
Come scrisse Gabriella Belli nell’introduzione del catalogo La parola nell’arte: “A nessuno può sfuggire lo stretto legame che collega queste preziose opere all’identità del Mart, quella del futurismo e delle sue straordinarie innovazioni nel campo della tipografia, del lettering e del verso poetico e letterario. C’è dunque un filo rosso che collega l’oggetto della nostra esplorazione al valore identitario del Mart; un filo rosso che […] valorizza in termini storiografici e museografici uno dei volti in ombra dell’arte moderna e contemporanea”.
Coerente con l’identità delle collezioni del Mart, la produzione di Sonnoli si caratterizza per una sperimentazione costante dell’utilizzo grafico del lettering, in ogni sua forma. L’indagine avviata dalle sperimentazioni tipografiche futuriste e rinnovata dalle ricerche verbovisuali degli anni Sessanta e Settanta, viene così registrata nel centro di ricerca del Mart, l’Archivio del ’900, anche nei suoi esiti sperimentali più contemporanei.
Immagini e dida https://we.tl/wPXA8xMX8G
Leonardo Sonnoli
Nato a Trieste nel 1962 ma riminese d’adozione, ha curato l’identità visiva di prestigiose istituzioni culturali italiane e internazionali, tra cui La Biennale di Venezia, Château des Versailles, François Pinault Foundation, Centre Pompidou di Parigi, New York Times, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza per i Beni Archeologici di Roma, Triennale di Milano, lo stesso Mart di Rovereto; case editrici (Condè Nast, Editoriale Domus, Electa, Marsilio, Mondadori, Rizzoli, Zanichelli), e aziende del settore del mobile e del design.
Ha insegnato al RISD – Rhode Island School of Design (USA) – e allo IUAV di Venezia, attualmente è docente all’ISIA di Urbino. Nel 2004 è stato l’unico italiano a comparire nella monografia AREA di Phaidon Press, dedicata ai 100 più importanti e innovative graphic designers al mondo. È inoltre uno dei pochissimi italiani a far parte dell’Alliance Graphique Internationale.
Numerosi e degni di nota anche i riconoscimenti internazionali, come il Rodchenko Prize nel 2008, la medaglia d’argento alla Triennale di Toyama (Giappone), il primo premio alla Biennale di Hangzhou (Cina), il Premio al merito dell’Art Directors Club New York (USA), il Compasso d’oro nel 2011 e nel 2018, oltre a due menzioni speciali nelle edizioni 2001 e 2014.
Il patrimonio grafico di Sonnoli, già conservato in importanti istituti culturali internazionali – dal Louvre a Parigi al Museo di Arti Decorative di Zurigo, dal San Francisco Museum of Modern Art alla Colorado State University – è dunque da oggi anche al Mart di Rovereto.
L’Archivio del ’900
Una delle peculiarità del Mart consiste nell’avere un ampio e vivo patrimonio archivistico e librario che rende il museo di Rovereto un’istituzione dedita, oltre che alla conservazione alla tutela e all’esposizione del proprio patrimonio, anche all’attività di ricerca e di valorizzazione.
L’avvio delle raccolte porta il segno del futurista Fortunato Depero, che per primo donò al Comune di Rovereto tutta la sua produzione artistica e le sue carte personali. Il Mart ha posto particolare cura nell’incremento del patrimonio archivistico, arricchito da nuovi fondi secondo alcuni filoni tematici che si collegano alle origini delle raccolte: il futurismo, il dibattito storico-critico della prima metà del ’900, l’architettura, la poesia visiva e le neo-avanguardie. Attualmente sono presenti al Mart circa sessanta archivi storici di artisti, architetti, critici e gallerie d’arte. I materiali custoditi - carteggi, scritti, documenti, fotografie, disegni, ritagli stampa, oggetti - sono una fonte ricchissima, e in parte ancora inesplorata, per lo studio delle vicende storico-artistiche del secolo scorso.
Insieme agli archivi storici, il Mart dispone di una Biblioteca specializzata nell’arte del XIX e XX secolo, con una particolare attenzione alle avanguardie. La Biblioteca del Mart conserva circa 1.500 periodici e 80.000 volumi, fra i quali una ricca raccolta di editoria futurista originale, di libri d’artista e circa 10.000 cataloghi di mostre. Inoltre conserva le biblioteche personali di artisti, architetti e critici come Fortunato Depero, Gino Severini, Luciano Baldessari, Angiolo Mazzoni, Vittore Grubicy, Carlo Belli, Enrico Baj, Stelio Maria Martini.