La Provincia autonoma di Trento è datore di lavoro sia del personale appartenente al comparto delle autonomie locali, sia del personale del comparto scuola - personale ATA e personale docente – che opera presso gli istituti scolastici. Il numero di posizioni scoperte rispetto alle quote d’obbligo che è stato evidenziato è quasi esclusivamente riferibile alla mancanza di persone con disabilità con titoli di idoneità al ruolo di docente della scuola a carattere statale, iscritte nell’elenco della L. 68/99 e con potenzialità lavorative idonee a svolgere detta mansione. Infatti, delle 588 posizioni che risultano scoperte nel 2018, la stragrande maggioranza sono riferibili a ruoli di personale docente della scuola a carattere statale per l'accesso al quale è richiesto un determinato titolo di studio e l'abilitazione all’insegnamento. Per quanto riguarda il personale docente si precisa, inoltre, che la quota di riserva viene calcolata per ogni classe di insegnamento e di conseguenza anche la relativa copertura deve rispettare questa modalità. Si fa presente inoltre che la legge provinciale n. 7 del 1997 prevede che per il personale insegnante di ogni ordine e grado si provveda alla copertura delle quote d’obbligo secondo le medesime modalità adottate dallo Stato. Per quanto riguarda il personale Ata delle scuole e del comparto delle autonomie locali della Provincia, la quota del 7% è invece rispettata tenendo conto dell’assenza di qualche unità dovuta al costante ricambio fisiologico di personale, la cui copertura è peraltro già prevista durante il prossimo triennio. La Provincia ha infatti stipulato una convenzione, come previsto dall’articolo 11 della L. 68/99, con l’Agenzia del lavoro, attraverso la quale viene regolato il programma di assunzione per la copertura graduale, in un arco temporale pluriennale, della quota prevista per legge. La convenzione viene rinnova periodicamente e stabilisce i tempi e le modalità di assunzione delle persone con disabilità, nel rispetto della normativa vigente. Attraverso la convenzione di programma la Provincia di Trento si è assunta l’impegno di assolvere all’obbligo previsto dalla legge per il collocamento mirato, inserendo con le prescritte modalità le persone con disabilità, in particolare quelle che si trovano in stato di disoccupazione. I dati che sono stati riportati relativamente al numero di posizioni scoperte non corrispondono di fatto alla situazione reale, in quanto anche altri datori di lavoro, pubblici e privati, si sono già attivati con la stipula di convenzioni di programma o con altri istituti previsti dalla legge 68/99 attraverso i quali è possibile rispettare gli obblighi e non incorrere in sanzioni. Il principio del collocamento mirato stabilito con la legge citata, comporta un’attenta valutazione delle caratteristiche del posto di lavoro disponibile al fine di facilitare l’inserimento lavorativo della persona con disabilità. La mediazione nell’inserimento lavorativo ad opera dell’Agenzia del Lavoro permette ogni anno a centinaia di persone di trovare un’occupazione adeguata alle loro residue potenzialità lavorative. La Giunta provinciale valuterà in ogni caso attentamente i numeri emersi e si impegnerà a promuovere azioni di miglioramento per la copertura delle posizioni riservate al personale disabile presso le Amministrazioni del territorio.
Nessuna violazione della quota di riserva da parte della Provincia
Legge 68/99: in Provincia sono rispettate le norme sull’obbligo di assunzione di personale disabile
Con riferimento alle notizie apparse in data odierna su alcuni organi di stampa, si precisa che sia la Provincia autonoma di Trento, sia l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari e gli altri Enti/Fondazioni citati, quali datori di lavoro, risultano ottemperanti per quanto riguarda la copertura della quota di riserva prevista dalla normativa sulle assunzioni di lavoratori disabili. Non sono state, quindi, accertate violazioni della legge 68/99; peraltro, la medesima legge non prevede l’applicazione delle sanzioni amministrative con il pagamento di un importo per gli enti pubblici.