
Prosegue la sfida dello story–telling delle politiche pubbliche del Trentino con la nuova pubblicazione "Family audit: storie di aziende family friendly" a cura dell'Agenzia per la famiglia e Adele Gerardi. Sono in particolare 10 le organizzazioni private e pubbliche raccontate nella pubblicazione. Codificare le misure di conciliazione in modo strutturale ha significato attuare delle azioni innovative volte a favorire il work-life balance dei propri dipendenti e collaboratori e contemporaneamente sostenere un approccio culturale innovativo al tema della responsabilità sociale d’impresa. Ecco alcuni esempi.
Confindustria Trento - il cambiamento è culturale
Per esempio Confindustria Trento ha provveduto ad introdurre per tutti i dipendenti una maggiore flessibilità oraria giornaliera. Questa la testimonianza di un dipendente raccontato nella pubblicazione "Family audit: storie di aziende family friendly": "con solo una mezz’ora di flessibilità riesco a fare colazione con loro e non mi stresso più se per strada trovo il semaforo rosso o se davanti a me trovo uno lento alla guida. Sento maggiore serenità. Inoltre, in occasione della nascita di mio figlio, ho potuto usufruire dell’aiuto economico previsto dal protocollo Family Audit, per l’acquisto di beni necessari. Si tratta di un rimborso spesa inziale di 200 euro. Poi ho beneficiato dei due giorni, aggiuntivi a quello previsto per legge per il congedo di paternità, restando a casa per tre giorni consecutivi. Sia a livello aziendale che a livello di politica del lavoro aumentare i giorni di congedo di paternità è un segnale di modernità".
Risto 3 - Via lo stress
Nel macro ambito del progetto Family Audit “Organizzazione del lavoro” in Risto 3 sono state opzionate due modalità progettuali: la flessibilità in entrata e uscita per le/i dipendenti dell’amministrazione, l’introduzione della figura jolly che opera in più strutture e, infine, il lavoro da casa per un’operatrice della sede centrale.
Questa una delle testimonianze: "Quando nel 2010 è nato il primo bimbo, lavoro e famiglia erano ancora facilmente gestibili, con il secondo bambino, nato nel 2014, e il passaggio alle elementari del primo, con uscita alle 16 e non più alle 17.30 come nella scuola materna, ho chiesto l’agevolazione di orario. Sono venuta a conoscenza delle misure del Family Audit perché faccio parte del cda di Risto3 e sapevo della scelta di aderire alla certificazione, anche se l’azienda in precedenza era propensa ad andare incontro alle esigenze delle proprie dipendenti. La flessibilità di orario in ingresso dalle 8 alle 8.15 ha permesso ai genitori che portano a scuola i bambini di avere un po’ più di agio nel recarsi al lavoro. Così come la flessibilità di entrata e uscita 9-18 è stata un’ ottima agevolazione in particolare per chi, come una mia collega che vive a Cles, ogni giorno deve venire a Trento per lavorare".