
Il tema della rappresentanza, sollevato nel corso della relazione del presidente, è ritornato più volte, con diversi accenti, nel corso della serata. La tutela di una minoranza come quella ladina, è stato sottolineato, poggia sia sulle norme sia sulla presenza dei rappresentanti della minoranza stessa negli organismi di governo del territorio, in particolare la Regione e la Provincia. Se la minoranza arricchisce il territorio con la sua specificità, la sua cultura, anche la presenza del consigliere ladino in seno alle istituzioni territoriali “porta loro valore", ha detto l'assessore Detomas. Ciò vale, su scala più ampia, per le responsabilità che i rappresentanti delle minoranze si assumono a livello nazionale.
Ad ogni livello istituzionale, insomma, la presenza del consigliere ladino non deve essere confusa con la mera rappresentazione delle istanze di un mondo chiuso, dagli orizzonti ristretti; al contrario essa deve essere apprezzata anche per la sua capacità di intercettare le ragioni del bene comune. Su queste problematiche, però, come è emerso nel corso della discussione, il dibattito rimane aperto. Così come rimane aperto quello relativo al benessere della comunità, a come esso vada misurato (Pil, Bes o quant’altro), alle strategie necessarie per raggiungerlo, consolidarlo o elevarlo.
“Qui siamo in una valle turistica – ha detto ancora Daldoss – attenta ai temi della sostenibilità, dell’aggiornamento continuo dell’offerta, della qualità della vita per gli ospiti ma anche naturalmente per i residenti. La valle di Fassa può rivendicare con orgoglio il fatto di essere, per capacità di attrazione, la prima valle del Trentino. Sempre tenendo presente però che il Trentino respira con due polmoni: uno è economico, l’altro è culturale e sociale. Dobbiamo sempre tenere in equilibrio questi due fattori. Solo così le comunità si mantengono coese. Il benessere e la qualità della vita non sono nemmeno sempre una questione di risorse materiali. Spesso c'è anche qualcos’altro, lo spirito che anima le comunità, a consentire loro di affrontare la globalizzazione, facendo anche se necessario qualche scelta coraggiosa. Il futuro è nella qualità, una qualità che va percepita in primo luogo da chi abita il territorio”.
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