Il ruolo dello Stato e delle Regioni in sanità, vede il primo impegnato nel compito di elaborare le prestazioni e definire i livelli essenziali mentre alle seconde è demandata in via primaria (e quindi esclusiva) la competenza in materia sanitaria. Walter Ricciardi, presidente dell'Istituto italiano superiore di Sanità, ha sostanzialmente auspicato maggiori competenze per lo Stato: “Oggi ha il compito di elaborare le prestazioni e definire i livelli essenziali ma non intervenire sulle Regioni che hanno competenze primaria. L’applicazione passa attraverso le realtà locali e a noi resta solo il ruolo di suggerire”.
Nella riorganizzazione dell’Istituto italiano superiore di Sanità sono stati individuati sei dipartimenti, riferiti alle grandi patologie degli italiani e, novità, sono stati creati due centri nazionali: il primo per le tecnologie innovative nella sanità pubblica e il secondo per la telemedicina. “Noi siamo chiamati - ha continuato il presidente Ricciardi - ad elaborare un nostro modello che deve fondarsi sull’efficacia e i costi (in termini di sostenibilità) delle tecnologie. Io credo che sia necessario trovare una nuova governance tra Stato e Regioni, non tanto per limitare quelle virtuose ma soprattutto per supportare le Regioni che sono in maggiori difficoltà nell’assistenza. In tutto questo la digitalizzazione gioca un ruolo importante”.
Da “federalista convinto” (in ambito sanitario), Giancarlo Ruscitti, direttore Dipartimento promozione della salute, del benessere e dello sport della Regione Puglia, ha sostenuto una visione opposta rispetto a Ricciardi: “La Puglia ha creato un sistema virtuoso e, a mio avviso, la distanza tra territorio e ministero non è il problema, perché le Regioni rimangono la realtà con cui relazionarsi al meglio per declinare l’assistenza e le politiche sanitarie sul territorio”.
Ruscitti ha criticato l’eccessiva attenzione dedicata negli scorsi anni alla ricerca dell’equilibrio economico: “E’ stato un errore perché una serie di Regioni sono state ridotte all’erogazione di servizi di base. Ora che abbiamo raggiunto l’equilibrio economico tra Regioni, va colmato il gap tra le stesse. In questo senso, la digitalizzazione è uno degli strumenti essenziali”. Da parte sua, Ruscitti ha ricordati i successi ottenuti dalla Regione Puglia (ad incominciare dalla cartella clinica digitale), indicando nella tecnologia mobile la più adatta a consentire la connessione tra il medico e il paziente.
Su una questione Ricciardi e Ruscitti sembrano concordare: “Oggi manca la collaborazione e lo scambio di informazioni tra Regioni sui dati dei pazienti, ad incominciare dai Fascicoli sanitari elettronici”.
Presidente ed amministratore delegato di Exprivia, azienda presente in più settori (da quello bancario alla sanità), Domenico Favuzzi, ha portato la sua esperienza di imprenditore: “La sanità rappresenta un settore dove l’applicazione delle tecnologie digitali può avere ritorno molto elevato. Il risparmio non è la sola metrica che dobbiamo avere a riferimento. Certo, la dimensione costi rimane importante, ma è la qualità dei servizi, soprattutto in termini di prevenzione e pianificazione dei costi futuri, il terreno sui cui la tecnologia si può misurare al meglio”.
Web: http://2017.festivaleconomia.eu
Twitter: @economicsfest
Facebook: https://www.facebook.com/festivaleconomiatrento