Studiare problemi, cercare soluzioni, agendo da remoto a distanze intercontinentali. Tutto questo sarà presto possibile per l’azienda PAMA di Rovereto grazie alla tecnologia studiata ad hoc dall’unità dedicata alle “tecnologie della visione” della Fondazione Bruno Kessler.
L’accordo vedrà FBK impegnata per circa 10 mesi e permetterà all’azienda di «sfruttare le moderne tecniche di visione artificiale e realtà aumentata per agevolare le operazioni di monitoraggio di grossi impianti e di risoluzione di guasti. Attraverso il coordinamento di progetti europei, l’Unità TeV di FBK ha maturato una solida esperienza nell’ambito della realtà aumentata, che si è aggiunta a quella ben consolidata in visione artificiale. Il progetto con Pama rappresenta la prima esperienza di applicazione concreta in ambito industriale» – spiega Stefano Messelodi di FBK.
Il progetto apre la pista a ulteriori collaborazioni tra l’azienda roveretana e il centro di ricerca di Povo, e potrebbe favorire lo sviluppo tecnologico di PAMA studiando soluzioni elettroniche e informatiche utili allo sviluppo in senso meccatronico dell’azienda specializzata nella realizzazione di grandi macchinari per la produzione industriale.
I moduli di computer vision di FBK consentiranno a PAMA di elaborare immagini riprese dalla telecamera di un tablet per localizzare, riconoscere e calcolare la posizione delle componenti dei macchinari industriali in manutenzione. In corso d’opera si valuterà quale tipo di algoritmi di visione utilizzare per il riconoscimento automatico della macchina in base ai requisiti del caso d’uso, alla struttura dell’impianto e alle condizioni di luminosità dell’ambiente. La tecnologia sarà dunque studiata appositamente per le esigenze e gli obiettivi del caso, agevolando l'operatività da remoto, l’integrazione delle informazioni, delle metodologie esecutive e favorendo con ciò lo sviluppo internazionale dell’impresa.
PAMA esporta attualmente più dell’80% della propria produzione, principalmente in Cina, India, Russia, Germania e Stati Uniti, dove l’azienda trentina opera con proprie strutture dirette di vendita e assistenza tecnica. «Pama considera fondamentale intraprendere iniziative di innovazione volte a implementare tecnologie di Industria 4.0 nella propria gamma prodotto, allo scopo di rafforzare il suo posizionamento nel mercato – racconta Alberto Nainer, direttore ricerca e sviluppo di Pama – e questo progetto rientra nelle attività che Pama sta intraprendendo nel campo I4.0 e IoT. La tecnologia di realtà aumentata verrà integrata con la prognostica big data e con la manutenzione assistita con l’obiettivo di rendere quest’ultima più interattiva e funzionale in ambiente di produzione. Una combinazione di markers e metodi di tracciamento di features saranno utilizzati per il posizionamento relativo tra operatore e componente, con aggiornamento in tempo reale delle informazioni utili al manutentore rese accessibili dal collegamento cloud».
L’operazione di trasferimento tecnologico è frutto di una collaborazione di sistema resa possibile grazie al Digital Innovation Hub. Il DIH è un punto di riferimento a supporto delle imprese nell’attuazione delle strategie di automazione e trasformazione digitale nato a seguito di un accordo siglato da Confindustria Trento e HIT con i principali attori regionali. Una piattaforma che accompagna le imprese nella trasformazione digitale, analizzando i loro fabbisogni di tecnologia e innovazione, proponendo soluzioni disponibili soprattutto nell’ambito del sistema della ricerca trentina. Si tratta di un’iniziativa in grado di favorire realmente l’innovazione alimentando le sinergie possibili tra ricerca e impresa, a kilometro zero.
Trento, 15 dicembre 2020