Ha aperto i lavori Roberto Ceccato, dirigente del Servizio Infanzia e Istruzione del primo grado. Il dirigente ha ricordato che l’appuntamento formativo ha chiuso idealmente il 40° anniversario della legge 13 del 1977 e ha ribadito “Ripercorrere il testo della legge 13 e le successive modifiche, anche all’interno dei percorsi di formazione svolti nel precedente anno scolastico, ci ha dato l’occasione di riconoscere gli ideali che la abitano, di notare gli sviluppi che l’hanno resa corrispondente alle nuove esigenze, di interrogarci sui passi fatti e sui nuovi orizzonti che si sono aperti. All’interno di questa cornice però – ha proseguito Ceccato - la scuola non può fare a meno dell’impegno personale, della capacità di farsene carico e di sentirsi realmente i protagonisti della riuscita formativa dei nostri bambini. La nostra capacità di contributo fa la differenza e lo fa dialogando con le comunità, con le famiglie, con la ricerca in campo psico-pedagogico, per dare forma a quella qualità che compare nel titolo di questo incontro e che voi rendete reale e visibile nelle scuole del territorio. L’Amministrazione ha lavorato anche quest’anno sulle stabilizzazioni e sull’innovazione. Il mio augurio è quello di sentirci tutti parte di questa comunità educante che oggi si confronta su come si muove la ricerca psico-pedagigica ” ha concluso.
A seguire, Miriam Pintarelli, direttrice dell’Ufficio Infanzia, ha parlato del concetto di qualità nella scuola. “La qualità – ha detto - è la costante ricerca di un posizionamento che mantiene l’equilibrio. La qualità, quella vera, si esprime nella capacità di mettersi in gioco anche uscendo dai nostri schemi ormai consolidati. Nella giornata di oggi abbiamo ricevuto interessanti spunti che ci permetteranno di arricchire ulteriormente le nostre professionalità, garantendo l’alto livello della nostra scuola”.
La mattinata è proseguita con gli interventi di Berta Martini, Luigi d’Alonzo e Gioacchino Lavanco, coordinati da Susanna Mantovani, ricercatrice e studiosa dell’Università degli Studi di Milano.“Collaboro con la realtà trentina da ormai molti anni – ha sottolineato Susanna Mantovani – e ciò che più mi colpisce della vostra scuola è la sua dinamicità, ovvero la sua capacità di portare innovazione, seppur fortemente radicata alla sua identità”.
Gioacchino Lavanco, ordinario di Psicologia di Comunità presso l’Università di Palermo, nella sua relazione dal titolo: “Visi comunicanti. La relazione partecipata fra scuola e famiglia”, ha parlato della scuola vista come soggetto che costruisce comunità intorno a sé e si fa promotore di partecipazione attiva da parte delle famiglie. Berta Martini, professore associato di Pedagogia generale e sociale presso l’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino ha parlato della scuola come soggetto che favorisce l’accesso alla conoscenza per i bambini e che promuove al massimo le potenzialità di ognuno con un intervento dal titolo “ Conoscere per crescere. Quali saperi per la scuola dell’infanzia”. Infine, Luigi d’Alonzo professore ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale presso l’Università Cattolica del “Sacro Cuore” ha rappresentato la scuola come un’istituzione che costruisce cultura e garantisce equità sociale, differenziando gli interventi rispetto ai diversi bisogni.
Allegato: numeri e progetti del nuovo anno scolastico 2018/2019