Per confermare o meno tale stima sono quindi stati analizzati i dati raccolti dalla rete provinciale di monitoraggio della qualità dell’aria nell’ultimo periodo, ed in particolare quelli forniti dalle stazioni cosiddette di “traffico” di Trento via Bolzano e di Avio al bordo dell’A22, dedicate prioritariamente alla misura degli impatti da questa sorgente, nonché quelli della stazione di “fondo urbano” di Trento Parco S. Chiara, in grado di evidenziare la complessiva differenza nei valori di concentrazione degli inquinanti misurati sulla città e più in generale anche nelle nostre valli.
Ebbene, l’effetto sulla qualità dell’aria dovuto alle limitazioni introdotte risulta particolarmente evidente osservando gli andamenti della concentrazione di NO2 nelle tre stazioni.
Lo è in modo particolare per le stazioni di “traffico” di Trento via Bolzano e di Avio al bordo dell’A22 dove, a partire dal 9 marzo, le concentrazioni di NO2 sono mediamente diminuite rispettivamente del 48 e 50% rispetto a quelle normalmente presenti in questo periodo dell’anno, con punte giornaliere in diminuzione superiori anche all’80%.
Molto sensibile anche la diminuzione delle concentrazioni di NO2 presso la stazione di Trento Parco S. Chiara che, dopo il lockdown, ha registrato una diminuzione media del 41%, con punte di diminuzione giornaliera superiori al 70%. Questo dato riferito ad una stazione di “fondo urbano” non direttamente esposta all’inquinamento da traffico è molto significativo, in quanto può essere indicativamente esteso all’intera area urbana di Trento e più in generale alla gran parte del territorio provinciale.
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