Non hanno certo bisogno di lunghe presentazioni i due protagonisti dell’incontro, entrambi brasiliani. Il primo è Lucas Di Grassi, che la Formula E l’ha vinta, nella sua stagione 2016/17, allora come ora su Audi. Il secondo è Felipe Massa ed è conosciuto in tutto il mondo per aver corso in Formula 1 con la Ferrari per otto stagioni, ma in Formula E (con la Venturi) è arrivato nella Stagione 5 terminata lo scorso luglio. Con loro per parlare della forza dell’elettrico nel motorsport anche il nuovo amministratore delegato della Formula E, il canadese Jamie Reigle, e il responsabile del motorsport di Audi, Dieter Gass.
“Ho voluto rimettermi tuta e casco per un mondo più pulito – ha detto Felipe Massa –Simile e differente al tempo stesso al fratello maggiore Formula 1 il campionato di auto elettriche si distingue non solo per materiali e tecnologie, ma anche per il modo di guidare e prendere le curve. Tutti aspetti, questi, che lo rendono particolarmente impegnativo, così come confermato dallo stesso Felipe: “Il primo anno per me è stato un “apprendistato”, questa è la mia seconda stagione, spero di correre sempre più forte!
Una scelta ecologista, quella della Formula E, che è stata condivisa fin dal principio anche da Lucas Di Grassi, che dopo l’esperienza in Formula 2 è praticamente diventato il tester ufficiale” dei motori elettrici, visto che ha partecipato a questo campionato fin dagli esordi.
Senza dubbio la Formula E appassiona sempre di più. Non solo sportivi, ma anche famiglie e giovanissimi. I bolidi a propulsione elettrica grazie alle loro avanzate tecnologie rappresentano infatti la mobilità ecosostenibile del futuro. E le soluzioni usate per la Formula E possono essere replicate all’interno di veicoli che usiamo quotidianamente, con velocità ridotte, per girare per la città senza inquinare. Anche grazie al suo messaggio ecologico è riuscita a conquistare metropoli come Londra, New York, Parigi, Hong Kong e Roma. Un campionato avvincente con regole innovative al quale ormai partecipano le più grandi case automobilistiche.
“Possiamo vedere nella Formula E uno straordinario strumento per veicolare un nuovo messaggio di mobilità elettrica, sostenibile e pulita - ha spiegato Dieter Gass - “Audi non ha caso è stata tra i primi costruttori a mettersi in gioco in questo settore. Ci sono enormi margini di miglioramento e naturalmente anche occasioni di business per le case costruttrici, ma credo sia una partita che merita di essere affrontata pensando soprattutto alla mobilità del futuro”.
Tante le tematiche affrontate, si è parlato di quanto è cresciuto il campionato elettrico in questi primi suoi cinque anni. E soprattutto delle sue prospettive a partire dalla prossima stagione, la sesta, che scatterà tra poco più di un mese dall’Arabia Saudita e in cui le squadre saranno 13, con gli ingressi, importantissimi e a suo modo simbolici, di Porsche e Mercedes. Queste ultime vanno così ad unirsi e a sfidare BMW, Audi, Jaguar, Nissan, Nio, Mahindra, Venturi e, soprattutto, la DS-Techeetah di Jean-Eric Vergne, il vincitore delle ultime stagioni, in un campionato che, in questo senso, davvero non ha altri esempi paragonabili in tutto il resto del motorsport. Nel 2018 l’esordio della FORMULA E in Italia, con il Primo Gran Premio di Formula E organizzato a Roma.
“Tra Stati Uniti ed Europa, con riferimento ai rispettivi campionati ci sono ancora notevoli differenze che riguardano tecnologie e bilanciamenti” - ha spiegato Jamie Reigle – “Grandi margini di miglioramento rimangono sulle prestazioni delle batterie, con riferimento a durata, ingombro e costi di produzione, e sulla gestione del rumore. Cina e Stati Uniti si confermano mercati decisamente appetibili per i costruttori ed il pubblico è in continua crescita. Gli appassionati di bolidi elettrici, infatti, in termini percentuali, sono cresciuti del 24% nella quinta stagione (rispetto alla quarta stagione) e una grande esplosione si registra anche sui social con un + 449% di interazioni tra utenti in rete. “È un campionato che sta crescendo in fretta, non c’è bisogno di rivoluzione, ma di evoluzione - ha aggiunto Dieter Gass – c’è ancora molto da fare sulla velocità delle vetture, per garantire lo show e il sorpasso ad esempio, e sul fronte della sicurezza”.
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