
A parlarne oggi nella sezione Confronti (Corruzione ingiustizia e disuguaglianza nel sistema sanitario) sono stati Michele Nicoletti, Presidente della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare nel Consiglio d'Europa, Nicoletta Parisi dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e Agnese Morelli dell’Azienda provinciale per i Servizi Sanitari di Trento, che sono intervenuti rispettivamente sulle misure anticorruzione applicate a livello europeo, nazionale e locale.Sul piano delle misure anticorruzione a livello europeo Nicoletti ha fatto un rapido excursus storico sulla corruzione in Europa e sulle conquiste etiche e legali a cui si è giunti ai nostri giorni. “Comunque - ha affermato - si tratta di una scommessa complicata ma che può essere vinta da chiunque”. “La corruzione va dove ci sono i soldi - ha aggiunto - quindi è chiaro che chi ha macro interessi economici come le ditte appaltatrici o micro come interessi personali, ecco che emergono le condizioni per innescare la corruzione, ma ci sono casi di bisogni personali in cui a seguito di una malattia grave si cerca in tutti i modi di trovare la cura e i nemici migliori. Ad esempio l’Ucraina è uno dei Paesi più corrotti in molti ambiti e quindi anche nella sanità. Qui se i genitori che hanno un figlio malato non accettano di pagare la tangente all’ospedale, vengono tacciati di egoismo. In tali casi invece del sistema dei diritti si afferma quello dei favori. I Paesi in cui c’è un basso tasso di corruzione son quelli in cui Stato e Istituzioni funzionano bene . C’ è un tema di legislazione e un sistema di convenzioni internazionali in cui il nostro Paese sta facendo molto”. “La corruzione è un fenomeno devastante e la sanità presenta i due principali attrattori per la corruzione: tante risorse e tanti bisogni - ha poi affermato Parisi - e anche l’incompetenza delle istituzioni che indicono una gara di appalto rientra nelle cause che generano corruzione. Attraverso la diffusione dei valori dell’etica e dell’integrità si può favorire una migliore immagine dell’amministrazione sanitaria”. “In Trentino - ha concluso Morelli - è la prevenzione la principale attività anticorruzione. Questa si esplica principalmente a livello di formazione e non di repressione, con corsi specifici anche per gli operatori sociosanitari. Complessivamente - ha concluso - tutti gli 8.000 dipendenti dell’Azienda sanitaria del Trentino vengono sensibilizzati ad assumere comportamenti corretti. Troppe regole generano un atteggiamento passivo sull’applicazione dell’etica”.
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