
L'incontro di stamani si è aperto con il benvenuto dell'assessore Segnana, del dirigente del Servizio Attività internazionali della Provincia Raffaele Farella, della senatrice trentina Elena Testor, del console onorario della Romania per il Trentino Alto Adige Maurizio Passerotti. Ai loro saluti si è aggiunto quello del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che ha auspicato un approfondimento dei rapporti di collaborazione fra il Trentino e la Romania, in questo come in altri settori.
"Vi siamo grati per l'opportunità di conoscere da vicino le peculiarità del vostro sistema sanitario - ha ribadito Grasu. - Già dai lavori di questa mattinata sono emersi molti spunti politici e operativi che rappresenteremo al ministro ed al nostro Governo: tra di essi l'importanza di una gestione integrata delle politiche sociali, sanitarie e della salute, e quindi il modello hub and spoke che mette in dialogo l'importanza di prestare cura nelle zone periferiche senza perdere di vista l'importanza della qualità e dei costi".
Il direttore Ruscitti ha presentato agli ospiti le linee generali del sistema sanitario italiano e trentino, soffermandosi in particolare sulla specificità data, in sede locale, dall'Autonomia speciale. "La sanità trentina - ha detto - si inquadra nelle competenze riconosciute alla Provincia dall'Autonomia speciale, ma accetta di essere valutata secondo gli indicatori vigenti nel resto del Paese, due in particolare: l'accesso ai livelli essenziali di assistenza, conformemente a quanto previsto dalla Costituzione, e e il Piano nazionale esiti, che misura gli effetti dei servizi sanitari e sociali erogati a livello territoriale".
Alla delegazione è stata illustrata a grandi linee l'organizzazione generale del sistema trentino, basata sull'Azienda provinciale per i servizi sanitari, sulla rete delle strutture ospedaliere - costituita da un ospedale provinciale centrale nel capoluogo e una serie di realtà presenti nelle valli, per garantire una copertura ottimale dei servizi - ed inoltre su alcune strutture di eccellenza come il Centro di Protonterapia, aperto anche ad utenza esterna al Trentino, ed una rete di servizi riabilitativi molto efficiente. L'investimento provinciale complessivo è pari a circa 1,2 miliari di euro. Uno degli obiettivi condivisi anche dalla Romania è quello di garantire un'assistenza domiciliare efficace ai pazienti anziani affetti da patologie croniche, a fronte del progressivo invecchiamento della popolazione e della necessità di non sradicare gli assistiti dal loro contesto familiare e sociale.
Il vicedirettore dell'Apss Dario ha esposto il funzionamento dell'Azienda provinciale, fornendo ai membri della delegazione tutte le delucidazioni richieste, in merito all'accesso ai servizi e alla loro articolazione sul territorio. E' seguita una breve presentazione del sistema sanitario rumeno, basato su una rete di 8 ospedali regionali, a cui si sommano 42 reti provinciali più piccole e oltre 300 ospedali locali, il tutto al servizio di una popolazione di 20 milioni di abitanti. Il Ministero della salute sta ora cercando di strutturare una nuova rete di ospedali regionali, più moderna e tecnologicamente avanzata. Per questo motivo in particolare il Paese vuole approfondire la collaborazione con le diverse realtà europee, partendo dall'Italia, con cui ha sviluppato molteplici legami storici, e con il Trentino, territorio che con la sua esperienza autonomistica rappresenta a tutti gli effetti un modello.
A partire dalla tarda mattinata di oggi la delegazione inizierà le visite previste dall'agenda alle diverse strutture socio-sanitarie territoriali, che proseguiranno nella giornata di domani.
--