
Il presidente della Provincia ha ricordato come siano passati 56 anni da quando è nato l’Istituto superiore di scienze sociali, da cui sarebbe derivata la Libera Università degli studi. All’Università veniva assegnato un ruolo fondamentale per il superamento dell’arretratezza del Trentino di quegli anni. Per l’allora presidente della Provincia Bruno Kessler la formazione rappresentava una risorsa di primo piano, come ai tempi di Maria Teresa d,Austria, nonché il fondamento primo della specialità autonomistica. Da qui la convinzione che il Trentino debba accettare anche oggi la sfida di essere sempre un polo culturale di prim’ordine, risultando attrattivo per i migliori cervelli in circolazione, e pur senza rinunciare alla virtù dell’acccoglienza dei più deboli. Da qui alla volontà di rinnovare un patto forte fra Provincia e Università, nel rispetto delle reciproche sfere di influenza. La via di lavoro indicata dall’Università nella prolusione del rettore viene in questo senso pienamente raccolta dalla Provincia.
La stessa delega ottenuta dal Governo nel 2010 è stata una conferma del ruolo fondamentale dell’Università nello sviluppo del territorio, e ha portato alla stipula di un accordo pluriennale fra Provincia e Università molto vantaggioso per l’Ateneo. Ad esempio, il personale in Trentino è raddoppiato, ci sono stati investimenti aggiuntivi di parte provinciale sia per le attività di studio e ricerca sia sul versante infrastrutturale, sono nate nuove importanti iniziative grazie alle collaborazioni fra l’Università e le Fondazioni del sistema della ricerca locale, Fem e Fbk. E’ cresciuta inoltre la collaborazione con Trentino Sviluppo che ha consentito un sempre migliore rapporto con il mondo imprenditoriale. Tutti questi soggetti sono riusciti infine, grazie alle sinergie sviluppate, ad uscire dai confini ristretti del Trentino. A livello euroregionale la collaborazione fra le università, in particolare, è oggi la più avanzata fra quelle messe in campo dai tre territori. L’Euregio rappresenta fra l’altro anche una fonte di nuovi finanziamenti.
La sfida del futuro è continuare a sviluppare ricerca di base di eccellenza e anche sostenere il trasferimento tecnologico. Ci sono già alcuni esempi: gli hub tecnologici, i poli Manifattura e Meccatronica, lo sviluppo di percorsi di studio rivolti a studenti e imprese. Il grado di eccellenza e di apertura raggiunti confermano insomma, secondo il presidente della Provincia autonoma, la bontà dell’intuizione kessleriana e spingono la Provincia a continuare a investire con convinzione nell’Università. La Provincia accoglie al tempo stesso anche la sollecitazione del rettore a sostenere gli studenti trentini che decidono di studiare in altri atenei.
L’intervento di Rossi si è chiuso citando ancora Bruno Kessler e l’idea che l’Autonomia è un fatto prima culturale e politico che economico e finanziario. Un grazie quindi all’Università di Trento, che è anche uno strumento di Autonomia.