Sabato, 05 Settembre 2015 - 02:00 Comunicato 2175

Nella tavola rotonda promossa in Valle del Chiese, si è discusso sulle ragioni sulle quali incardinare le azioni di sviluppo dei territori di montagna, e nello specifico di quello trentino.
LO SVILUPPO DELLE ZONE DI MONTAGNA, QUALE FUTURO PER IL TERRITORIO TRENTINO

La sala consiliare del Comune di Condino ha ospitato ieri la Tavola Rotonda dal titolo "Il futuro delle terre alpine", uno degli appuntamenti delle celebrazioni dedicate al "La contesa del Monte Melino" per i 100 anni della Grande Guerra. Ai lavori, introdotti da Ivo Tarolli, hanno partecipato tra gli altri l'assessore provinciale alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa, Carlo Daldoss, il professor Geremia Gios, l'onorevole Daniel Alfreider, il vicepresidente del Bim del Chiese, Luca Mezzi e il sindaco di Condino nonché presidente della Comunità di Valle delle Giudicarie, Giorgio Butterini.
Autonomia, sostenibilità e riforma urbanistica sono stati i temi principali toccati da Carlo Daldoss che ha definito il nostro, un tempo di grande cambiamento-

"Avere la consapevolezza – ha affermato l'assessore – che le risorse sono diverse in termini di disponibilità in riferimento al passato, deve essere uno stimolo in più".
Nello specifico, per quanto riguarda il controllo delle risorse, ciò che differenzia la nostra terra – ha detto Daldoss – risiede nella nostra specificità, nella nostra Autonomia; in questo contesto, passa il controllo ad esempio, delle risorse energetiche. Un'altra risorsa fondamentale è il nostro stesso territorio, che rappresenta il valore aggiunto come fattore attrattivo, sia per chi ci vive che per gli ospiti. Bisogna concentrarsi - ha detto l'assessore - sulla sua valorizzazione, con responsabilità, tenendo ben presente il concetto di sostenibilità. La Provincia autonoma di Trento ha approvato recentemente la nuova legge urbanistica mettendo come punto innovativo il risparmio del suolo e la gestione del territorio limitata in termini di disponibilità. Il nostro territorio che ultimamente è stato troppo utilizzato, necessita di uno "stop": questo è un investimento sul territorio e sul suo mantenimento affinché sia sempre attrattivo.
Per quanto riguarda la capacità di gestione delle risorse – ha continuato Daldoss - è tempo di domandarci come i nostri centri abitati e turistici potranno in futuro avere la capacità di essere distintivi e attrattivi rispetto ad un modello di sviluppo che presenta una visione di omologazione complessiva. Per realizzare tutto questo bisogna puntare su progetti di sviluppo ispirati ad una vision più ampia che cerchi di unire tutte le peculiarità e le risorse dei singoli territori.
Sul fronte delle regole, l'assessore Daldoss ha spiegato che non sono di facile lettura in questo periodo di cambiamento, l'approccio e le conseguenze di una conformità delle regole in un territorio come il nostro. L'assessore ha citato ad esempio, il peso della burocrazia, ma ha anche tracciato un percorso virtuoso che passa attraverso il diritto di tutti i cittadini ad avere le medesime possibilità, grazie soprattutto all'impiego delle nuove tecnologie.
In conclusione, l'assessore Daldoss ha spiegato che la montagna avrà la possibilità di rilanciare un proprio ruolo, solo se i giovani rimarranno in essa e in essa vi troveranno possibilità di crescita. Il mantenimento demografico è un aspetto importantissimo – ha detto Daldoss - se la montagna si spopola, possiamo mettere in atto tutte le politiche che vogliamo, ma il declino sarà certo e irreversibile. Il Trentino - ha concluso l'assessore - sarà chiamato a scelte importanti e impopolari. Il mio augurio è che le nostre terre, guardando ad esempio quelle popolazioni che attraverso le Alpi condividevano un tempo le stesse opportunità e gli stessi problemi, sappiano trasformare, con una visione ad ampio respiro, i limiti in opportunità. -



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