Le motivazioni del Seminario erano state esplicitate con chiarezza dagli organizzatori. "Nonostante la posizione geografica e la vicinanza storica e culturale col mondo germanofono – sostengono gli organizzatori -, anche in Trentino si assiste ormai da anni ad una progressiva contrazione dell'insegnamento/apprendimento della lingua e cultura tedesca, in contraddizione con le reali richieste del territorio, che vede la Germania come primo partner commerciale sia per import/export sia per i movimenti del turismo verso la nostra regione. L'aspetto più critico non riguarda tuttavia il quadro istituzionale, bensì l'atteggiamento, purtroppo molto diffuso anche in ambito accademico, poco favorevole al plurilinguismo e tendente invece alla semplificazione linguistica, supportata dalla convinzione che solo la competenza in una lingua franca sia sufficiente ad affrontare le specifiche esigenze culturali, istituzionali ed economiche della provincia trentina." La tesi che sostiene e guida gli organizzatori della giornata di studi, al contrario, è la specificità della comunicazione in ambito professionale e scientifico. Chi è in grado di comunicare con i partner germanofoni in tedesco è in grado di comprendere maggiormente ciò che "muove" i colleghi tedeschi. Se con l'inglese avviene uno scambio di informazioni, con il tedesco si raggiunge la persona: ciò offre un valore aggiunto che garantisce maggiore rendimento e migliori risultati.
Ha iniziato l'assessore Marta Dalmaso spiegando come in Trentino si starebbe consumando una specie di separazione silenziosa e consensuale tra una parte della società e il Tedesco, in nome di una presunta modernizzazione globale che vede l'Inglese monopolizzare la scena, creando di fatto una specie di monolinguismo e di monocultura. Viene così a crearsi – ha continuato l'assessore in uno svantaggio e in un impoverimento non solo dal punto di vista della competitività della nostra economia, ma soprattutto da quello dell'identità culturale che si costruisce nel confronto continuo con la ricchezza delle identità degli altri. In una cultura omologata, il Trentino sarà perdente; il Trentino può avere un ruolo se riscopre la propria originalità".
Tre i tavoli che hanno visto un ricco confronto tra il ruolo e la specificità del plurilinguismo in Trentino, la lingua tedesca nella formazione e nel lavoro con tante testimonianze e la presentazione di studi.
Il Seminario è stato davvero "una occasione per riflettere, alla luce di dati e ricerche specifiche, sul plusvalore della conoscenza della lingua tedesca in ambito professionale, finanziario, culturale e turistico, nonché sul vantaggio del plurilinguismo sul piano formativo, educativo e cognitivo al di là di una visione meramente strumentale delle lingue straniere".
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