I 150 tronchi messi all'asta sono stati tutti venduti, con rialzi che per le essenze più pregiate hanno raggiunto anche il 150 per cento della base d'asta. Il tronco che ha fatto registrare l'aumento maggiore è stato un abete rosso venduto a 300 Euro al mc rispetto ad un prezzo di partenza di 120 Euro al mc. Un rialzo del 20% è stato messo a segno dal più pregiato tronco di abete di risonanza, venduto a 600 Euro al mc rispetto ad una base d'asta di 500 Euro.
Al di là dell'aspetto commerciale, l'obiettivo dell'iniziativa, che si è meritata fin dalla sua prima edizione un'attenzione ed una visibilità, anche da parte dei media nazionali, del tutto particolari, è prevalentemente culturale e di promozione del legname trentino di pregio e delle possibilità d'impiego, in particolare, per l'arredamento. Una formula di successo confermata dall'edizione 2014 dell'asta, caratterizzata oltre che dall'intermezzo musicale del violinista Francesco Iorio, dagli interventi - coordinati dal giornalista Andrea Selva - di un liutaio, il trevigiano Franco Simeoni ("Un legno di abete di risonanza di alta qualità ha una capacità di trasmissione delle vibrazioni sonore di 6 mila metri al secondo, pari a quella della fibra di carbonio"), del custode forestale altoatesino Konrad Greif, autore di un accurato calendario dei migliori periodi dell'anno adatti al taglio del legname, e di Fabio Ognibeni, titolare dell'azienda Ciresa di Tesero, ormai nota nel mondo della liuteria internazionale non solo per la produzione di casse armoniche per pianoforti, arpe, viole e violini ma anche per le "opere sonore", particolari diffusori acustici, ma in realtà qualificabili come veri e propri strumenti musicali", costruiti in legno di risonanza.
Voci autorevoli e appassionate di un mondo, quello del legno, che ha molto da raccontare ma che ancora di più potrebbe svilupparsi mettendo a fattor comune le esperienze, competenze e sperimentazioni, anche normative, che in Trentino hanno già portato, ad esempio, alla certificazione Pefc di oltre 252 mila ettari di foreste (il 73 % dell'intera superficie forestale del Trentino) rappresentate da 311 proprietà complessivamente (di cui 193 Comuni), attraverso un sistema che può contare su 50 Consorzi di vigilanza boschiva con 171 custodi forestali che gestiscono la certificazione forestale.
Da circa vent'anni - ha ricordato il segretario generale della Camera di commercio Mauro Leveghi - l'ente camerale organizza le aste di legname: "Un'attività che nasce dall'intento di stimolare quanto più possibile l'incontro tra proprietari di boschi e utilizzatori finali di questa straordinaria materia prima al fine di promuovere l'impiego del legno trentino per usi nobili, quali - ad esempio - la scultura, l'arredo interno e la liuteria".
Il Trentino del legno - lo ha fatto capire anche in questa occasione Roberto Calliari del Consorzio dei Comuni - può spendere competenze e capacità organizzative elevate (la nostra provincia sta ad esempio curando corsi specifici sulla certificazione forestale anche all'estero, in Albania, e recenti sono due manifestazioni certificate Pefc quali i Mondiali di sci nordico 2013 in Val di Fiemme e le Universiadi), certo è che gli stessi comuni, vista le entrate in calo, "dovranno diventare più virtuosi anche nella gestione delle foreste".
Un richiamo alle necessità dettate dalla congiuntura economica è venuto anche da Maurizio Zanin, dirigente del Servizio Foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, che ha annunciato importanti novità per i prossimi mesi relativamente alla ridefinizione di alcune misure mirate di sostegno del Progetto Legno: "Occorre sviluppare anche in questo settore tutte le risorse economiche, potenziare la meccanizzazione forestale e la capacità di attivare ulteriori sinergie per sviluppare ulteriormente la filiera del legno".
Tra una settimana sarà l'1 marzo, inizio della primavera meteorologica, e i boscaioli sanno che questo è l'unico giorno dell'anno in cui il legno, se tagliato dopo il tramonto, "non brucia". Un'altra cosa utile da sapere sul meraviglioso mondo del legno. (c.z.)
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