L'incontro di oggi - certamente non il primo - nasceva dalla comune volontà che il sistema delle Autonomie e la Giunta avevano espresso, quella di fare un percorso comune, un percorso che tutti devono condividere. "Tutti quanti siamo accomunati dal fatto di essere classe dirigente - ha detto Dellai -. Certamente noi qui non siamo gli unici. Il tempo che viviamo esige responsabilità anche dagli altri settori della classe dirigente, la classe tecnico amministrativa, ma anche coloro che interpretano le dinamiche economiche, sociali, comunitarie. Su questo non ho dubbi. Noi non rappresentiamo una parte "in trattativa" con un'altra parte. Ci sentiamo dentro una riflessione generale e molto esigente, che ha per oggetto il riposizionamento della nostra Autonomia".
Due le "notizie", secondo il presidente Dellai: una buona e una cattiva.
"Quella cattiva - ha sottolineato il presidente - è che non siamo in presenza di un'esercitazione. Spesso quando si lanciano allarmi si enuncia una situazione di rischio per vedere l'effetto che produce. Non è questo il caso. Non ci sono vie subordinate che possono soccorrerci se il disegno di riqualificazione della spesa pubblica che abbiamo messo in campo fallisce. Se fallisce non resta che tagliare le spese di investimento, che sono quelle che rendono vive le nostre dinamiche di crescita. La posta in gioco è il ruolo dell'ente pubblico: se avrà ancora un ruolo propulsivo o se verrà drasticamente ridimensionato. C'è un disegno generale a livello nazionale a cui non si sfugge e una situazione di crisi generata dal debito pubblico. Su questo si innesta una situazione difficilissima di rapporti fra le Autonomie e lo Stato, con un forte, preoccupante impulso centralista da parte di Roma. C'è dunque l'esigenza da parte nostra di prendere atto del nuovo quadro, come stanno facendo a Roma in questo momento i nostri tecnici assieme a quelli dell'Alto Adige. Gli obiettivi che ci siamo dati con questo Piano sono dunque obiettivi che non possiamo eludere. Quei 120 milioni di euro all'anno nel settore del back office che vogliamo risparmiare al netto degli incentivi al personale e le somme che deriveranno dalla manovra sulla razionalizzazione dei servizi, ovvero sul versante del front office, dovranno in parte compensare il calo di risorse pubbliche a meno di non volere scaricare queste risorse sulla riduzione drastica delle politiche di investimento.
La notizia buona è che abbiamo scelto una strada molto difficile ma virtuosa, quella della riorganizzazione della pubblica amministrazione, e non quella della potatura dei servizi e delle istituzioni. Questo è l'altro grande rischio che si palesa, e la nostra non è una risposta scontata. Altrove si pensa a cancellare servizi e opportunità, con rassegnazione. Soprattutto, in nome della spending review si cancellano delle istituzioni: comuni, province, comunità montane. Noi non vogliamo rassegnarci a questo. Siamo piccoli, certo, ma non vogliamo pensare che per questo motivo basti un amministratore unico ad amministrarci. Noi difendiamo un modello alpino, basato su una presenza diffusa, capillare, delle istituzioni sul territorio, di contro ad un modello metropolitano, che accentra le competenze. A maggior ragione, però, abbiamo bisogno di essere efficienti e di trovare dinamiche anche innovative. E si tratta di una scommessa straordinaria."
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Questo pomeriggio dal presidente Dellai, dall'assessore Gilmozzi e dalla dirigente Tretter
LA SPENDING REVIEW PROVINCIALE ILLUSTRATA AI COMUNI
"Non è un'esercitazione": questo il messaggio lanciato oggi dal presidente Lorenzo Dellai ai rappresentanti degli enti locali, nel corso di un incontro tenutosi presso il Consorzio dei Comuni, a cui hanno preso parte anche l'assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi e la dottoressa Luisa Tretter. Il riferimento è alla cosiddetta spending review provinciale, che a differenza della manovra nazionale non è fondata su tagli lineari, tanto ai servizi quanto alle stesse istituzioni, e su un inasprimento della pressione fiscale, ma su una razionalizzazione complessiva del sistema. "Non possiamo fallire - ha detto Dellai - anche perché non ci sono alternative se vogliamo mantenere intatto il nostro assetto autonomistico, basato sull'articolazione in Provincia autonoma, Consorzi e Comuni. Tutto questo non è scontato. Altrove si adotta per le istituzioni la stessa logica che si adopera per spuntare prezzi migliori sulle forniture della carta igienica o dell'energia elettrica. Da noi la spending review non comporterà una potatura delle istituzioni ma un loro miglioramento. Ma non tutto può essere deciso da piazza Dante: abbiamo bisogno della vostra convinzione e del vostro aiuto."-