E' originale la comparazione tra il rischio in montagna, dove la percezione è più immediata, e il rischio in informatica, che è di tipo diverso e meno percepibile. Sembrano, a prima vista, due mondi lontani ma, secondo quanto spiegato ieri, lo sono meno del previsto.
Paolo Gasperi e Alessandro Beber hanno proposto (utilizzando anche la tecnica del momento; quella dello Sketchnote con cui, attraverso una sorta di fumetto, si offre una sintesi dell'intervento - in allegato) una presentazione con cui hanno dato il loro contributo al dibattito. Le conclusioni a cui sono giunti, prendendo a prestito l'esperienza in montagna, è che anche in campo informatico la sicurezza totale non è possibile, che la tecnologia da sola non basta e che la sicurezza è un'attitudine, che procedure e attrezzature devono sempre essere sottoposte a verifiche periodiche per evitare che diventino datate, e infine che è importante mantenere il controllo sulle proprie strategie di sicurezza anche quando si ricorre all'aiuto di un esperto.
-
Accademia della Montagna ieri a Milano
LA SICUREZZA: QUESTIONE DI ATTREZZATURA O MENTALITÀ?
Può la capacità di percepire il rischio in montagna aiutare a prevenire il rischio informatico? Può sembrare un curioso accostamento ma il tema è di interesse per il mondo informatico. Accademia della Montagna era presente infatti ieri, giovedì 3 ottobre 2013, al "XXVII Convegno Nazionale di IT Auditing, Security e Governance " che ha approfondito il tema " Innovazione e Regole: Alleati o Antagonisti?" ed era organizzato a Milano dall'associazione Italiana Information Systems Auditors. Paolo Gasperi della società LOOGUT e la guida alpina Alessandro Beber, in rappresentanza di Accademia della Montagna, sono intervenuti su "La sicurezza: questione di attrezzatura o mentalità?"-