Pensare, anzi ripensare una nuova concezione dell'abitare è una sfida che il movimento cooperativo trentino ha raccolto da tempo e sulla quale sta lavorando per individuare modelli di social housing in linea con le caratteristiche e le necessit della realtà locale. Come ha evidenziato Roberto Bortolotti, presidente di CoopCasa, oggi ha poco senso parlare di cooperative di abitazione, "ma dovremmo chiamarle cooperative di abitanti. Non si tratta più solo di costruire case, ma di migliorare la qualità della vita delle persone". Nell'ambito delle politiche e degli interventi di social housing, la Cooperazione può giocare un ruolo importante coinvolgendo le molteplici espressioni dell'imprenditorialità cooperativa, dell'edilizia al sociale, dal credito all'agricoltura.
La ricerca di nuovi modelli di abitazione sociale è un impegno condiviso da Confcooperative Bolzano, come ha sottolineato il presidente Andrea Grata. "Ci siamo chiesti, come cooperazione, cosa potevamo fare per la nostra terra - ha detto - e abbiamo intrapreso un percorso di confronto e collaborazione che coinvolge tutti i soggetti attivi sul territorio, compreso l'ente pubblico". Un progetto che parte dal presupposto che tradurre in chiave cooperativa il concetto di social housing significa partecipare in modo corresponsabile al disegno del territorio urbano del futuro.
Su questo nuovo modo di intendere il concetto di abitazione pesa la situazione del settore dell'edilizia, che sta attraversando una profonda crisi. Cosa che non stupisce Alessandro Maggioni, vicario nazionale di Federabitazione, per il quale in termini generali "finora si è costruito tanto e male, con progetto privi di una prospettiva a lungo termine".
La risposta a questo problema può venire appunto da esperienze di housing sociale, come quella milanese presentata da Maggioni che prevede, accanto alla costruzione di 91 alloggi, la realizzazione di uno spazio destinato a diventare incubatore di impresa creativa a beneficio di tutto il quartiere.
In un periodo di crisi finanziaria come quello attuale, l'housing sociale può essere in qualche modo sostitutivo dell'intervento pubblico. È però necessario migliorare i modelli seguiti fino a oggi. "Le risposte date finora - ha evidenziato Sergio Porta, che dirige il Dipartimento di Architettura dell'Università Strathclyde di Glasgow - hanno creato problemi di sostenibilità urbana". È quindi necessario ripensare i modelli esistenti, rimettendo al centro la persona con tutte le sue necessità, sensibilità ed emozioni. "Per farlo non è necessario disegnare meglio, bensì passare dalla progettazione di prodotti all'ideazione di processi".
Web: www.festivaleconomia.it
Twitter: @economicsfest
Facebook: www.facebook.com/festivaleconomiatrento
-