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Importanza dello studio, passione per la ricerca, sogni e ambizioni che, con determinazione, possono diventare progetti di vita. Ma anche problemi pratici e quotidiani nello spazio, su cui la ricerca può contribuire: di tutto questo si è parlato nel colloquio privato di oltre mezz'ora. Il rettore Collini ha presentato l'Università di Trento, citando i suoi recenti successi nel campo della ricerca scientifica (il progetto del Cibio sulla lotta all'Hiv) e nella reputazione internazionale (Trento al 198' posto al mondo nella classifica delle università del Times Higher Education). Ha illustrato poi i progetti dell'Ateneo in ambito spaziale: la missione LISA Pathfinder (con "l'ascolto" delle onde gravitazionali di Stefano Vitale), le missioni ESA e NASA con i radar del laboratorio di telerilevamento di Lorenzo Bruzzone e la missione Rosetta a cui collabora Mariolino De Cecco.
Interessata e divertita, Samantha Cristoforetti ha sfogliato il numero speciale del periodico di Ateneo "Knowtransfer. Tecnologie e saperi tra università e impresa", che la ritrae in copertina, interamente dedicato allo spazio e realizzato con la collaborazione dell'ASI Agenzia Spaziale Italiana.
Per la Fondazione Bruno Kessler, il segretario generale Andrea Simoni ha citato i molti progetti finanziati dall'Agenzia Spaziale Europea e sviluppati da FBK. Ha poi fatto riferimento in particolare ai dispositivi realizzati per gli esperimenti nelle missioni spaziali, grazie a linee di ricerca su nuovi materiali, microsistemi e soluzioni ICT.
Progetti di ricerca e applicazioni innovative che possono essere sviluppati solo in un contesto favorevole, dal punto di vista politico, istituzionale e finanziario. Tutte condizioni di lavoro ottimali garantite dal supporto costante e attento della Provincia autonoma di Trento, che – come è stato ricordato durante l'incontro – in più occasioni ha mostrato di credere e investire nella ricerca.
Fotoservizio Giovanni Cavulli – Archivio Università di Trento -