
"Questo protocollo - ha aggiunto Schmid - ci consente di individuare un punto di intesa affinché anche questa parte di storia entri nelle scuole trovando la specificità del Trentino. Dalla Liberazione ne è scaturita la nostra Costituzione e, si può dire, anche la storia stessa della nostra Autonomia". Il presidente dell'Anpi del Trentino ha quindi ricordato la necessità di attualizzare la storia Resistenza ai problemi emergenti, concludendo ricordando la felice esperienza del "treno della memoria", la cui prospettiva va ampliata e rafforzata.
Il protocollo sottoscritto oggi intende: "Offrire alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado un sostegno alla formazione storica, dalla documentazione alla ricerca, per lo sviluppo di un modello di cittadinanza attiva", e recepisce l'analogo documento sottoscritto a livello nazionale fra l'Anpi - Associazione nazionale partigiani d'Italia e il MIUR - Ministero Istruzione Università Ricerca.
Fra gli impegni della Provincia: favorire momenti di formazione sulla storia contemporanea rivolti a tutti gli insegnanti che possono portare un contributo di conoscenza sulle vicende che hanno attraversato la nostra provincia e, più in generale, l'Italia e l'Europa, promuovere iniziative di formazione dell'Anpi rivolte a studenti e insegnanti, con il coordinamento della Fondazione Museo storico del Trentino. All'Anpi del Trentino il compito di mettere a disposizione il proprio patrimonio storico e culturale e i materiali elaborati in specifico per le scuole, nonché di promuovere iniziative di approfondimento rivolte a studenti, insegnanti, istituti.
Per coordinare le iniziative programmate nell'ambito del 70esimo anniversario dalla Resistenza, nei mesi scorsi è nato un Comitato che vede come capofila la Provincia autonoma di Trento e coinvolge il Comune di Trento, il Commissariato del governo, il Comando regionale dell'Esercito, il Consiglio provinciale, il Consiglio delle autonomie, il Comune di Trento e l'Anpi, nonché la Fondazione Museo storico del Trentino con il compito di raccogliere e fare sintesi fra i molti appuntamenti. Tante le forze messe in campo, nell'ottica di una lettura complessiva e senza strumentalizzazioni del drammatico periodo della seconda guerra mondiale. Il periodo della Resistenza e della seconda guerra mondiale ha assunto in Trentino specificità storiche diverse, per alcuni aspetti, da quelle del resto d'Italia. Come nel caso dell'Alpenvorland (1943-1945), o delle forme di occupazione nazista, della nascita del movimento partigiano, fino al dopoguerra con il riconoscimento internazionale e nazionale dell'Autonomia. Ecco quindi che nel 2015 non si è parlato solo di Resistenza antifascista, ma anche di Foibe con le celebrazioni del 10 febbraio. Ieri poi lo spettacolo promosso dall'Anpi "Le mani alla nuca", che ha intrecciato parole, movimenti, musiche e canti e ha visto sul palco ragazzi e ragazze delle scuole medie superiori, mentre oggi la settantesima Festa della Liberazione con i discorsi delle autorità e la deposizione di corone al monumento ai caduti presso piazza Portela e alle lapidi di Palazzo Thun, ex I.M.I. (Italienische Militär-Internierten - Internati Militari Italiani) presso la Provincia, galleria Partigiani e piazza Pasi.
Il programma si arricchirà nel mese di maggio con il ricordo della fine della seconda guerra mondiale, a Ferragosto con Malga Zonta e il 2 settembre con il ricordo del bombardamento del quartiere della Portèla a Trento. Infine il 5 settembre la tradizionale Giornata dell'Autonomia. Non mancherà una mostra a tema alle Gallerie di Piedicastello, un bando di concorso promosso dall'Anpi e rivolto agli studenti delle superiori per opere in video-clip sul tema della Libertà e della Resistenza.
In allegato il testo del protocollo e il discorso del presidente alla cerimonia del 70esimo
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