Il secondo seminario, a distanza di un anno e mezzo dalla "prima provocazione" per il rilancio dell'istruzione tecnica in Trentino, promosso dall'Istituto Tecnico "Buonarroti" di Trento in collaborazione con la Provincia autonoma, Telecom Italia, l'Università degli studi di Trento, l'Iprase e il Centro Formazione Insegnanti di Rovereto. Una mattina densa di riflessioni, contributi teorici ed esperienze concrete per fare il punto e rilanciare il progetto sull'utilizzo strategico delle nuove tecnologie nella didattica, che al "Buonarroti" è ormai una realtà d'avanguardia e che oggi ha voluto confrontarsi con altre esperienze in Trentino e fuori, chiedendo alla Provincia anche garanzie sulla realizzazione del Polo informatico e delle microtecnologie a Piedicastello. Una preoccupazione esplicitata in apertura dal preside Paolo Dalvit, che ha ricordato come a Rovereto, a differenza di Trento, il percorso per l'altro Polo, quello della Meccatronica, marcia in modo decisamente più spedito.
Dellai ha voluto ricordare anche il contesto in cui era giunta la prima proposta dell'ITI Buonarroti nell'ottobre 2010 "quando in giro si diceva che la Provincia volesse distruggere l'istruzione tecnica. Da allora, mi pare che si sia fatta molta strada non solo sul piano della riflessione, ma anche su quello dell'operatività; ed ora ben venga questo secondo momento per riflettere su quanto si è avviato dentro l'Istituto e sulle relazioni messe in atto all'esterno". Oggi, avverto che c'è piena condivisione sul due filiere attivate: la filiera della conoscenza, articolata su vari livelli, dalla scuola all'università, alla ricerca (non a caso poi è giunta la scelta organizzativa della Provincia di fare un unico dipartimento delle conoscenza). Si tratta di un passo in avanti, ma non basta; ancora "non c'è un contatto pieno tra scuola e università sulla didattica e su come intervenire per l'innovazione didattica. L'altra filiera, quella più ampia che parte dalla scuola e giunge alle imprese ed al mondo del lavoro, passando per la formazione, l'università e la ricerca. Abbiamo superato un vecchio tabù che vedeva le imprese come nemiche all'attacco della scuola. Fuori da questa prospettiva di sinergia e collaborazione, anche la parola innovazione resta vuota".
La Provincia apprezza molto – ha proseguito Dellai rivolto a docenti e studenti del Buonarroti – "questo vostro sforzo di rafforzare nelle aule scolastiche l'uso degli strumenti tecnologici per l'apprendimento. Del resto, questo della didattica è l'unico vero terreno su cui misurarsi se si vuole essere davvero innovativi; questa la vera scommessa e la vera rivoluzione ogni giorno nelle classi. L'innovazione costa e non solo in termini economici, ma alla fine rende, anche perché spesso nella scuola, come nella società c'è una naturale tendenza alla conservazione piuttosto che all'innovazione".
Il governatore s'è impegnato anche a riferire oggi stesso di persona al Ministro Profumo (in Trentino per altri impegni) l'esistenza di una realtà innovativa nella nostra provincia, come quella del Buonarroti. Ma la conclusione l'ha voluta riservare ad una sorta di appello agli insegnanti sulla funzione educativa: "Gli insegnanti, come i politici, come i presidi non sono tali se non sentono crescere dentro il fuoco dell'innovazione, che non si alimenta meccanicamente, ma è proprio di questa innovazione che oggi c'è bisogno, specialmente nel mondo della scuola, che costa dal 15% al 20% rispetto quella delle altre regioni, e dalla quale è giusto esigere anche di più".
L'assessore Marta Dalmaso ha ringraziato gli organizzatori del Seminario "come secondo momento di riflessione per tutta la scuola trentina, apprezzando innanzitutto il taglio di raccordo con altri soggetti del territorio. Un momento di riflessione, che ancora una volta, e con ancora più convinzione, si caratterizza per un raccordo stretto e organico della scuola con i soggetti istituzionali e sociali del territorio, in particolare, con il sistema produttivo, con l'Università e con il mondo della ricerca ed altri soggetti esterni. Qui insieme, per ragionare su un progetto sì dell'Istituto, ma, più in generale su una prospettiva che interessa ormai tutto il sistema dell'istruzione e della formazione in Trentino in una dimensione formativa assolutamente innovativa ed originale."
Ma apprezzamento, da parte dell'assessore, anche per le "chiavi di lettura dell'approccio alle nuove tecnologie per la didattica. Quanto più si diffondono nelle nostre scuole le esperienze – sicuramente per lo più virtuose – sull'uso dei nuovi strumenti informatici e digitali, tanto più non ci pare di ripetere mai abbastanza che non stiamo parlando di un fatto tecnico e dell'alleggerimento del carico di libri nello zaino dei ragazzi, ma di un nuovo e per certi versi ancora inesplorato approccio didattico nell'insegnamento, da parte dei docenti, e nell'apprendimento, da parte degli studenti; ma anche di una diversa partecipazione delle famiglie e degli adulti in questo processo. Dobbiamo entrare quindi più nel merito (e voi lo state già facendo) ma la stessa scuola trentina non è certo estranea a questo dibattito, posto che da tempo il tema è all'ordine del giorno sia nella riflessione che nella formazione e nelle varie concrete iniziative che sono state intraprese. Da parte mia, più che entrare nel merito di singoli aspetti della vostra iniziativa – ha proseguito l'assessore – pare interessante darvi un po' di quadro (certamente non esaustivo e solo per accenni) della "visione" e delle "linee guida" dell'amministrazione provinciale in questo ambito. Brevi accenni sui progetti in atto nelle scuole trentina che, però, credo vadano tenuti presenti per evitare rischi di autoreferenzialità, senza nulla togliere al riconosciuto valore innovativo delle vostre esperienze. Negli ultimi anni sono state avviate molteplici iniziative tese a promuovere e incrementare l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), sia nella gestione della didattica sia nel miglioramento dei processi di insegnamento e apprendimento, concretizzatesi in numerose azioni, in particolare."
L'assessore ha poi accennato ad alcuni interventi da realizzare a breve:
- il censimento delle tecnologie disponibili e del loro potenziale in materia di supporto ad una didattica innovativa - non solo tablet e e-reader ma anche net/notbook, pc low-cost, thin client, smartphone, ecc – e la sua pubblicazione sui canali istituzionali;
- l'istituzione di un tavolo allargato a tutte le componenti del mondo scolastico relativamente all'utilizzo delle TIC durante la normale programmazione didattica;
- l'organizzazione di un "bando di partecipazione", aperto a tutti gli istituti scolastici, finalizzato alla sperimentazione di una didattica innovativa supportata dalle TIC e alla diffusione delle migliori prassi emerse dalle sperimentazioni predisposte;
- la pubblicizzazione/diffusione delle migliori prassi e del relativo materiale didattico sui canali istituzionali (Vivoscuola, ecc.), anche grazie all'adozione di licenze di tipo Creative Commons;
- la predisposizione di un'attività di osservazione della sperimentazione, con la supervisione di IPRASE del Trentino;
- l'organizzazione di un attività di valutazione degli esiti della sperimentazione, coordinata da IRVAPP."
Alla scuola spetta il ruolo di guida alla consapevolezza nell'uso degli strumenti e nella fruizione delle informazioni provenienti dalla rete – ha concluso Dalmaso -. L'adozione di nuove pratiche didattiche da parte degli insegnanti deve dunque mirare a favorire l'acquisizione di competenze e la creazione di un bagaglio il più possibile personalizzato per ciascuno studente. Su questo ed altro, attendiamo il vostro contributo."
Il preside Paolo Dalvit, anche in questa occasione è partito da alcuni dati precisi, delle indagine OCSE ma non solo, per dimostrare la stretta correlazione tra istruzione e tasso complessivo di crescita di una comunità e anche di quella trentina. "Il valore aggiunto di una scuola è il contributo della scuola al progresso degli studenti verso gli obiettivi stabiliti di apprendimento" e gli istituti tecnici, in particolare, portano questo contributo. Quanto all'innovazione, "la vocazione naturale di un istituto tecnico tecnologico è di favorire l'innovazione, per questo ci è sembrato naturale avviare una riflessione che è anche una ricognizione di quello che c'è già sull'innovazione nella scuola e sul suo peso nella formazione complessiva". Ha quindi esposto i passaggi fatti sul progetto e le prospettive aperte, concludendo che l'obiettivo del seminario odierno era quello di "avviare fecondi scambi di esperienze con altri istituti della provincia" disponibili anche a sperimentare nella stessa direzione.
Dopo il ricco confronto sulle varie relazioni e testimonianze, le conclusioni di Fenando Guarino (Trento RISE), che ha parlato di un seminario "di grande valore, a un anno e mezzo di distanza dalla prima riflessione, che ha consentito una verifica sul percorso effettuato all'interno della scuola e nelle interazioni con gli altri attori del mondo dell'educazione, dei settori economici e delle istituzioni pubbliche. Un tassello cruciale nella strategia pubblica, che ha definito il percorso per lo sviluppo della nostra comunità attorno alla traiettoria di regione europea della conoscenza. Trento e il Trentino sono oggi chiamate a scrivere una pagina decisiva per poter affrontare il futuro con la consapevolezza che la qualità della formazione scientifica e l'approccio multidisciplinare hanno un impatto diretto e riconoscibile nello sviluppo economico e sociale". (mc)
In allegato le interviste audio a Dellai, Dalmaso e Dalvit
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