Il presidente Rossi ha messo in evidenza che ascoltare direttamente la voce di chi ha vissuto la Shoah è molto efficace e ha sottolineato che, anche per le competenze che lo riguardano - come responsabile dell'assessorato all'istruzione - è fondamentale creare le condizioni affinché possa essere portato avanti il ricordo e la condivisione di tale esperienza. "Pur in una situazione tanto difficile Susanne ha trovato qualcuno che le ha dato una mano" - ha proseguito Ugo Rossi rivolgendosi ai bambini - "e questo ci insegna che è sempre possibile dare fiducia al futuro, perché si trova sempre chi ci può aiutare ad andare avanti". Al termine dell'incontro, Rossi si è soffermato alcuni minuti a colloquio con l'autrice.
Solo in età matura Susanne Raweh ha potuto raccontare la sua vicenda ai più piccoli, prima non è riuscita a trovare la forza di condividere con nessuno la sua dolorosa esperienza. Una esperienza vissuta nei lager nazisti e attraversata dai ricordi del freddo, della malattia, della fame e della sete sofferte e dei numerosi allontanamenti e ricongiungimenti fortuiti con la sua famiglia.
Dalla Romania all'Ucraina, alla Transnistria e poi di nuovo alla Romania, fino ad Israele, dove è approdata a 20 anni, quando è sfuggita ad un'altra dittatura, che voleva mettere tutto a tacere e non tollerava dissensi: è stato un racconto commovente, quello di Susanne, narrato con fatica ma anche con dolcezza e attraversato da vicende personali e familiari, che hanno stimolato molte domande nei numerosi e attentissimi bambini presenti.
Gli incontri con le scuole proseguiranno anche nei prossimi giorni: domani Susanne Raweh sarà a Rovereto, quindi nuovo a Trento, mentre l'incontro con un pubblico adulto è previsto per mercoledì 15 gennaio, alle 20.45, sempre presso la sala della Fondazione Caritro di Trento.
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