Sabato, 31 Maggio 2014 - 02:00 Comunicato 1283

LA NASCITA DI UNA NAZIONE FRA IDEALI E REALTA'

Alberto Maria Banti, docente di storia contemporanea all'università di Pisa, ha ripercorso le tappe che hanno dato vita all'idea di nazione italiana in tutte le sue contraddizioni e scivolosità e al germogliare, dopo l'unificazione d'Italia, dell'anti-parlamentarismo e di quello che oggi chiameremmo sentimento dell'anti-politica.-

L'arco di tempo analizzato è quel groviglio di anni che vanno dal 1859 al 1861. Sono anni cruciali, in cui le divisioni fra nord e sud della penisola vengono azzerate da un movimento risorgimentale di massa, che trova le sue radici nell'affermazione di un preciso immaginario, seducente e ricco di pathos.
Intellettuali come Foscolo, Manzoni, Leopardi, Verdi disegnano attraverso poesie, melodrammi, romanzi storici quella che George Mosse chiama "l'estetica della politica": narrazioni che verranno poi tradotte in proposte politiche dai leader del tempo come Mazzini, Gioberti, D'Azeglio. Il potere di queste opere non trova corrispondenza nella realtà sociale di fine Ottocento, ma contribuisce a costruire uno spazio simbolico ideale che ruota attorno ai temi della nazione come famiglia unita da legami di sangue, come comunità sacrificale, fatta di uomini e donne, disposta al martirio pur di veder trionfare gli ideali della Nazione.
Dopo il 1861 questo sistema ideologico continua ad abitare la cultura ufficiale dell'Italia unificata, entrando nei programmi pedagogici e nella letteratura per la scuola, nell'arredo urbano, nei nomi delle strade, nella formazione di un esercito nazionale. La bellezza nobile dell'ideale nazionale descritta da De Amicis nel libro Cuore e coltivata nella scena pubblica va però a collidere contro un dilagante senso di disillusione nelle forme dello Stato. Il Parlamento appare ora come un luogo della divisione e della corruzione, degli interessi locali, professionali ed economici. Altre narrative si fanno strada, contribuendo a dar vita alla cifra ideologica del movimento fascista, che di lì a poco si affaccerà sullo scenario di un'Italia unificata, ma ancora piena di fragilità. -