Nel realizzare questi progetti le Soprintendenze hanno collaborato con altri servizi provinciali ed istituzioni culturali spesso coinvolti nel presidio e nella cura dei siti storici, tra i quali il Servizio bacini montani, le Guide alpine, la Sat e alcuni musei della Grande Guerra. Compito delle campagne archeologiche nei siti della Grande Guerra è quello di analizzare gli oggetti ritrovati e i contesti dei rinvenimenti al fine di documentare e identificare i materiali avvalendosi anche dell'aiuto di esperti in altre discipline, dagli archeobotanici ai glaciologi, dagli antropologi agli storici fino agli anatomopatologi (in caso di ritrovamenti di resti umani, come accaduto, ad esempio, sul Pasubio, dove sono ritornate alla luce le spoglie di tre soldati italiani).
Ecco gli appuntamenti previsti per il ciclo di conferenze "La Grande Guerra in montagna".
Gli incontri si terranno tutti alle 17,30 nella sala conferenze del Museo della Guerra al Castello di Rovereto.
giovedì 17 ottobre
La Grande Guerra restituita dal ghiaccio, archeologia dei siti in alta quota. Il caso di Punta Linke a 3632 m slm
mercoledì 23 ottobre
Mai più militi ignoti: lo studio antropologico dei caduti della Grande Guerra, tra scienza e memoria
giovedì 31 ottobre
Pasubio, giugno 1916: attacco italiano al Menderle. Il contributo archeologico nell'anatomia di un campo di battaglia
mercoledì 6 novembre, ore 17.30
La galleria austriaca del Corno di Cavento: la memoria del conflitto custodita nel ghiaccio -