I due autori - Mario Monti, già commissario europeo e "commissario" italiano incaricato di riportare l'Italia dentro i binari europei, e Sylvie Goulard, parlamentare francese tra le più convinte alla causa europea - affrontano il tema della "Democrazia in Europa" da approcci diversi: tecnico lui, politica lei. Con un obiettivo comune: anteporre la comprensione dell'interesse comune agli istinti più miopi, per scoprire le affinità che legano gli europei.
Sylvie Goulard individua nei nodi ancora irrisolti (uguaglianza e giustizia sociale, ad esempio) i rischi che possono rendere "reversibile" il processo europeo, con la conseguente frammentazione: "L'Europa è un processo dinamico, reso più faticoso dalla delusione di intere fasce di popolazione... Se continuiamo a prendere decisioni sull'Europa senza avere a riferimento gli interessi reali dei cittadini, non ce la faremo".
L'ex presidente del Consiglio o, meglio, il professore della Bocconi, Mario Monti preferisce argomenti di politica economica - riassumibili nelle cronache del delicato Consiglio europeo del giugno 2012 - per spiegare i malanni dell'Europa e le cure individuate: la creditocrazia tra Paesi del nord rispetto a quelli del sud, l'unanimità paralizzante della Commissione europea e l'interazione tra politica e Banca centrale europea. "Nel giugno 2012 siamo riusciti a far passare, non senza difficoltà, il principio per cui i Paesi virtuosi, seppur con regole precise, vanno sostenuti. Tutti hanno capito che, se ciò non avviene, il problema non è più di singolo Paese ma è un affare comune. Questo ha permesso a Mario Draghi e alla Banca centrale europea di agire al meglio. Il problema? Alcune delle misure decise non sono state ancora applicate, ad esempio lo scudo anti spread". E questa è una delle spiegazioni della "soluzione mancante" di Monti & Goulard. -
LA DEMOCRAZIA IN EUROPA E' VIVA, NONOSTANTE GLI ACCIACCHI DI UNA VECCHIA SIGNORA
In una fase di transizione in cui bisogna decidere di proseguire verso la definitiva integrazione, gli europei vivono una contraddizione: vorrebbero essere forti come se l'Europa fosse unita, ma senza cedere neanche una parte della propria sovranità nazionale, come se l'Europa unita non esistesse affatto. Su questa contraddizione muove il Monti-pensiero - ripreso nel libro "La democrazia in Europa", scritto a quattro mani con la parlamentare europea Sylvie Goulard - che da europeista convinto, la giudica "inaccettabile". Ma anche il Monti-pensiero cade in una contraddizione perché nel suo libro non indica la "soluzione". E, ad ammetterlo, è la stessa coautrice: il Vecchio Continente fatica. A Monti non fa difetto la convinzione: un'Europa in crisi economica e di leadership politica non deve mettere in crisi un progetto politico di cui vanno chiarite le cause. Eccole: "Le derive della finanza e l'indebitamento sono solo un aspetto della crisi economica, che ha fatto emergere in tutta la loro ampiezza l'interdipendenza e le fratture che caratterizzano la democrazia in Europa".-