
Sono molti i fattori che rendono il Qatar un mercato di grande appeal per le imprese trentine. Per citarne alcuni, l’economia forte e in crescita (più 2,3% del Pil nel 2017), la volontà di una rapida ascesa economica, un Pil pro capite a parità di potete d’acquisto pari a 147 mila dollari, l’uso diffuso della lingua inglese, una normativa favorevole, i Mondiali di Calcio nel 2022 e la National Vision del 2030 che, con oltre 220 miliardi di dollari in investimenti governativi, punta a creare uno stato internazionale moderno che operi come nuovo hub culturale e commerciale in tutto il Medio Oriente.
Queste caratteristiche alimentano l’interesse delle imprese trentine, forti della convinta ripresa delle esportazioni. «L’export trentino ha registrato nel 2017 un dato record – ha detto Raffaele Farella, dirigente del Servizio Attività Internazionali della Provincia autonoma di Trento - superando i 3 miliardi e 600 milioni di euro di vendite nel mondo. Inoltre è stata registrata una maggiore presenza e attivismo su nuovi mercati emergenti ed il Qatar potrebbe rappresentare un’ulteriore opportunità».
«Trentino Sviluppo ha attivato diverse iniziative in sostegno delle imprese interessate al mercato qatariano – ha spiegato il direttore operativo Mauro Casotto - tra cui due incoming di operatori economici dal Qatar e la partecipazione a importanti fiere a Doha (Food Hospilitality Qatar e Index Qatar) a cui si aggiungono percorsi formativi e di affiancamento per orientare e sostenere l’export delle imprese trentine».
La tavola rotonda ha visto l’intervento di Giosefat Riganò, direttore di ITA-Italian Trade Agency di Doha che ha illustrato le caratteristiche di questo Paese, focalizzandosi sui settori di maggiore appeal. «Il Qatar è un Paese che vuole crescere e vuole farlo in fretta – ha detto Riganò – anche grazie alle competenze italiane e trentine. L’agroalimentare, il design, l’arredamento e le infrastrutture rappresentano i punti di forza di questo mercato, la meccanica la sua spina dorsale».
Come illustrato nell’incontro, per quanto riguarda il mercato agroalimentare, i ritmi di crescita sono buoni anche se ci sono alcune restrizioni (sono escluse le carni suine e tutte le carni devono essere preparate con standard Halal). Sono numerosi i prodotti esportati, dalla pasta alla cioccolata, con interessanti prospettive anche per l’ortofrutticolo. In netta crescita anche il mondo delle costruzioni e di tutto ciò che ne consegue, compreso l’arredo, grazie a importanti interventi di riqualificazione urbanistica che stanno interessato l’area del Golfo e che rendono quello del Qatar uno dei mercati più redditizi per gli architetti di interni. (f.r.)
Immagini ed interviste a cura dell’Ufficio stampa