Vediamo gli elementi di dettaglio.
A seguito di un recente decreto del Governo le holding industriali dovrebbero essere considerate nella tabella provinciale delle aliquote IRAP alla stregua di banche ossia con percentuale del 5,57% mentre le assicurazioni rientrano in un’aliquota maggiore (6,82%). Contrariamente a ciò che comunemente si crede le holding industriali non sono costituite dai gruppi finanziari che controllano le attività di multinazionali ma, stando alla definizione contenuta nel decreto ministeriale, anche da vere e proprie attività industriali anche di dimensione piccola o media.
É il caso per esempio di un’azienda con la quale la Provincia autonoma ha appena sottoscritto un accordo negoziale per la realizzazione di un importante investimento che comporterà anche un consistente incremento occupazionale (+23 addetti con 90 effettivi a regime). Per il fatto che l’azienda possiede delle partecipazioni in altre società produttive è catalogabile come holding industriale ed in quanto tale si vedrebbe aumentata l’aliquota Irap dal 2,68% al 5,57% oltre all'esclusione da qualsiasi possibilità di accesso alle altre agevolazioni previste per le imprese in aliquota ordinaria (su tutte ad esempio l’azzeramento dell’aliquota per l’incremento occupazionale).
Se l’aliquota IRAP per banche, assicurazioni e holding finanziarie va a colpire i proventi di ordine finanziario per cui la Provincia autonoma di Trento ha ritenuto di intervenire con un’aliquota addirittura maggiorata rispetto a quella statale (5,57% e 6,82% anziché il 4,65% e 5,9%), per le holding industriali, senza alcun intervento provinciale, si sarebbe chiaramente in presenza di una distorsione perché si andrebbero a colpire in misura superiore rispetto a prima i proventi industriali soltanto in forza di una definizione giuridica e non di un’effettiva attività finanziaria.
Pertanto, anche per evitare la fuga di attività prettamente industriali verso territori dove l’aliquota è minore ossia al livello statale del 4,65%, la Giunta ha intenzione di proporre un emendamento alla manovra finanziaria in modo tale che, esclusivamente per le holding industriali, ossia per quelle attività d’impresa che hanno un codice Ateco diverso da quello finanziario, l’aliquota prevista sia quella prevista a livello nazionale del 4,65%; aliquota comunque superiore rispetto a quanto previsto soltanto fino all’anno 2018 (2,68%).
Essendo l’intervento destinato soltanto alle holding industriali, le banche e le holding finanziarie ne resteranno escluse e continueranno a corrispondere l’aliquota maggiorata del 5,57% mentre pure le assicurazioni continueranno a corrispondere il 6,82% essendo, come detto, in un’altra classe di aliquota.