Le Rsa di Predazzo e San Giovanni rappresentano, al pari delle altre strutture delle valli trentine, i presidi fondamentali nelle valli di Fiemme e Fassa per i servizi agli anziani. Per questa ragione, l’assessore provinciale alla sanità, Stefania Segnana, ha continuato oggi il ciclo di incontri sul territorio nelle case di riposo. L’impegno dell’assessore è di visitare tutte le Rsa e di conoscere le realtà di ogni territorio.
La giornata si è aperta in mattinata con l’incontro di Predazzo dove la casa di riposo ospita 90 anziani ed occupa 100 persone, tra medici, infermieri e personale ausiliario. Il presidente Francesco Delugan ha accompagnato la delegazioni in visita alla struttura e ne ha presentato i piani di sviluppo, come l’ampliamento della casa di riposo con la creazione dei “nuclei casa” per anziani autosufficienti.
Ad accompagnare l’assessore c’erano il dirigente generale del Dipartimento salute e politiche sociali, Giancarlo Ruscitti; il direttore per l’integrazione socio sanitaria di Apss, Enrico Nava; il sindaco di Predazzo, Maria Bosin; e il presidente della Comunità di valle, Giovanni Zanon.
Dopo Predazzo è stata la volta della Rosa di San Giovanni. Ad accogliere l’assessore c’erano la responsabile Barbara Bravi e la procuradora del Comun General de Fascia, Elena Testor. In val di Fassa la residenza accoglie ad oggi 65 anziani, assistiti da 62 dipendenti. Realizzata agli inizi degli anni 2000, la Rsa di San Giovanni ha visto nel tempo una crescita sia in termini di ospiti che di servizi erogati.
I due incontri hanno permesso ad assessore e dirigenti sanitari di confrontarsi sulle problematiche che di fatto sono comuni per le due strutture.
L’aspetto più critico, secondo i responsabili di Fiemme e Fassa, riguarda la carenza di addetti e il turn over, dovuto al passaggio del personale dalle Rsa all’Azienda sanitaria provinciale, che offre condizioni contrattuali migliori. “Trovare personale in loco - hanno aggiunto i responsabili - è molto difficile e così dobbiamo attingere a risorse di altre zone, anche fuori provincia”. Trasferirsi in val di Fiemme e Fassa significa però fare i conti con il caro vita e la carenza di alloggi, destinati in larga parte a soddisfare la domanda turistica a canoni di gran lunga superiori.
La visita dell’assessore Segnana e della delegazione è continuata nel primo pomeriggio al centro Anffas Trentino di Pozza di Fassa, inaugurato proprio due anni fa nei locali messi a disposizione dal Comun General de Fascia.