Presso l'Area educazione, dalle 14,30 alle 16,30, si terrà un seminario per docenti, psicologi, assistenti sociali e operatori del settore, in cui Daniela Rosi, esperta del rapporto fra arte e malattia, porterà una riflessione specifica sulla donna relativa al suo lavoro dal titolo: "Arte contemporanea e disagio. Dalla libera espressione individuale all'arte relazionale come processo di emancipazione”.
“Il seminario ci porterà ad indagare le pulsioni di ogni essere vivente all'espressione, con un particolare riferimento alla "discriminazione" di genere, sottolineando la grande forza creativa delle donne e della possibilità che l'arte ha per loro quando utilizzato come medium nel processo di elaborazione dei vissuti dolorosi” spiega Rosi. “L'intervento porterà dei casi concreti, così da permettere ai partecipanti di comprendere attraverso l'analisi di fatti reali il grande potenziale terapeutico dell'arte”.
Con lei sarà presente Ivano Gamelli, professore alla Bicocca di Milano, che porterà i contenuti del suo lavoro dal titolo: "L'autobiografia narrativa attraverso il corpo e i linguaggi estetici”.
A seguire, sempre presso l'Area Educazione, i rappresentanti delle autorità locali daranno un benvenuto alla esposizione del lavoro realizzato da donne vittime di violenza, che resterà visitabile presso l'AreaEducazione del MART sino al 15 dicembre. Le opere sono state create dalle donne che Falenablu accompagna nella ricerca autobiografica attraverso la ceramica, contattate in forma anonima in collaborazione con Opera Famiglia Materna e il Punto di Approdo. Il Vernissage delle opere delle donne si terrà alle 16,30.
La conferenza presso la Sala Conferenze del MART si terrà dalle 17,00 alle 19,00, gratuita ed aperta al pubblico, in cui si potrà riascoltare Gamelli sul possibile rapporto tra corpo e narrazione. “Non vi è dubbio che tale rapporto tenda generalmente a essere praticato in forma univoca, vale a dire nella direzione di fare del corpo oggetto di racconto tramite il linguaggio orale o scritto. La narrazione corporea è intesa in buona sostanza come la parola di un soggetto che parla del proprio corpo, si parla del corpo ma non si lascia parlare il corpo” spiega Gamelli, che propone la riflessione: “Come e in che modo le sensibilità e i linguaggi corporei nei contesti dell’educazione e della cura possono entrare in gioco direttamente?”.
A seguire Fanny Marchese, assistente sociale del Policlinico di Milano, porterà la riflessione sul “Perchè le donne non chiedono aiuto”, con un esempio importante di buone prassi, riflettendo sull'accoglienza e l'incontro con le donne vittime di violenza in Policlinico, nella sua pratica di esperienze in ospedale quale presidio attivo per contrastare la vergogna sociale e la negazione delle violenze.
Roberta Luberti, dottoressa psicoterapeuta a Firenze, concluderà con la presentazione dell'ultimo suo libro edito da Erickson: "Violenza assistita, separazioni traumatiche, maltrattamenti multipli. Percorsi di protezione e di cura con bambini e adulti", in cui approfondisce i danni e i traumi della violenza assistita quale forma non secondaria di violenza, dalla quale nasce e si alimenta la successiva forma di violenza che si attua nella relazione di coppia, fornendo dati e documentazioni relative a tale fenomeno.
Seminario e conferenza dalle 14,30 alle 19,00, validi ai fini dell'aggiornamento professionale, 4 ore, presso il MART, Corso Bettini 43, Rovereto.
Per iscrizioni seminario inviare una mail all’indirizzo education@mart.tn.it