L’assessore Spinelli ha sottolineato come il confronto con l’Ocse abbia confermato “la validità degli obiettivi sociali che possono essere alla base di una strategia locale sul telelavoro, come l'aumento della produttività e dell'attrattività del sistema trentino, il miglioramento della coesione territoriale e dell'equilibrio tra lavoro e vita privata, nonché la promozione di una transizione verde. È importante che il perseguimento di tali obiettivi sia anche giustificato dall'evidenza empirica e da un confronto con le migliori pratiche internazionali, come dimostra l'analisi dei dati”.
La Provincia autonoma di Trento ha adottato a settembre il Piano strategico per la promozione del lavoro agile e, con una deliberazione successiva, ha definito le prime misure organizzative con l’obiettivo di mettere sul campo dei progetti pilota che potranno essere presi a modello anche dalle altre organizzazioni territoriali e dai privati. “Abbiamo approvato l’istituzione della Comunità professionale e di pratica per la promozione del lavoro agile nel “Distretto Trentino Intelligente” - ha affermato l’assessore Spinelli – che servirà come supporto principalmente della Giunta provinciale, ma anche delle strutture provinciali e degli enti funzionali, nonché dei portatori di interesse che avranno aderito al Piano strategico”. La volontà della Provincia autonoma è infatti di diffondere il lavoro agile dentro la propria organizzazione, ma anche all’esterno. Per il primo obiettivo si sono già date le direttive all’Apran per stipulare accordi negoziali per il personale del comparto delle Autonomie locali che mirano alla disciplina del lavoro agile appunto. E si è approvato il Piano operativo per l'implementazione del lavoro agile nella Provincia autonoma di Trento per gli anni 2021-2023, che mira, tra l’altro, a modificare l'organizzazione del lavoro orientandola al lavoro per obiettivi e risultati, a ridurre gli spostamenti lavoro-casa-lavoro nell'ottica di una mobilità maggiormente sostenibile e a rafforzare le misure di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Il programma Leed
Il Programma Leed è la divisione all’interno dell’Ocse che si occupa di attività legate allo sviluppo dell’occupazione, del lavoro e dell’economia a livello locale e di cui fa parte il Centro Ocse di Trento. Ricomprende aree tematiche quali l’occupazione, la produttività territoriale, l’economia sociale, la cultura e le industrie culturali e creative.
Il Comitato Direttivo è composto da rappresentanti di 34 governi che si riuniscono 2 volte all’anno (maggio e novembre) per discutere, indirizzare e approvare gli studi e le attività del Programma Leed. Si tratta di un’importante occasione di aggiornamento sulle priorità di policy dei diversi governi, per scambiare le migliori pratiche e per discutere le indicazioni su come perseguire una migliore ripresa dalla crisi Covid-19.
La delegazione Italiana è composta da due delegati nazionali, il prof. Sebastiano Fadda, presidente di Inapp, ed Emiliano Rustichelli, del Ministero del Lavoro, e da quattro delegati regionali in rappresentanza dei partner del Centro di Trento che sono per la Provincia autonoma di Trento Paolo Nicoletti, direttore generale, e Raffaele Farella, Dirigente dell'Unità per l'Internazionalizzazione e le relazioni economiche, e per la Regione Trentino Alto Adige il dottor Michael Mayer la dottoressa Antonella Chiusole.