Venerdì, 31 Maggio 2013 - 02:00 Comunicato 1560

L'ITALIA, UN PAESE RICCO ABITATO DA POVERI

Riequilibrare la ricchezza per ridurre le disuguaglianze. Introdurre una sorta di "salario minimo sociale" che possa "ridistribuire la speranza", mettendo i soldi nelle tasche dei poveri e rilanciare l'economia. E' questo il messaggio lanciato da Nunzia Penelope, giornalista e scrittrice, autrice del libro "Ricchi e poveri" (Ponte alle Grazie), testo che propone un viaggio attraverso le disuguaglianze e le contraddizioni d'Italia, uno dei Paesi più iniqui dell'Occidente. "Il problema del nostro Paese non è la crisi in sé – ha spiegato Nunzia Penelope – ma il fatto che questa crisi riguarda un certo numero di persone e non altre. Questo crea quella tensione sociale che sta imboccando strade diverse e che è evidente nel Paese".-

Un Paese ricco, abitato da poveri. Questa è la fotografia che, dati alla mano, Nunzia Penelope ha fatto dell'Italia. "La ricchezza privata ammonta a 9.000 miliardi di euro, cifra molto più alta rispetto al debito pubblico, e ci sono 240.000 famiglie molto ricche, mentre i poveri, quelli che guadagnano meno di 1.200 euro al mese, sono 3,5 milioni di persone", ha spiegato la giornalista. Insomma, pochi ricchissimi che vivono comodi e larghi nell'attico del "Condominio Italia" e tantissimi poveri che sono costretti a dividersi faticosamente il primo piano, il piano terra o, addirittura, la strada. Tutto questo, appunto, in un Paese che risulta più ricco degli anni del boom economico e che, a livello internazionale, sta meglio di Francia, Germania, Canada, Stati Uniti. Il problema è che pochi stanno molto bene, mentre in tanti sono in sofferenza. E su quest'ultimi pesa gran parte della pressione fiscale. Basti pensare che, come sottolinea Penelope, "nel 2011 i 20 top manager italiani hanno guadagnato una cifra pari allo stipendio di 4.000 operai". Sul tema delle disuguaglianze l'economista Innocenzo Cipolletta ha comunque precisato che "il mondo sta andando verso una migliore distribuzione del reddito" e a dimostrarlo è la crescita economica di continenti "come Asia e Africa". Anche Cipolletta, però, concorda sul fatto che "mettere i soldi in tasca alla gente sia un'esigenza assoluta". "Non c'è bisogno di abbassare le tasse – ha concluso – ma bisogna prendere i soldi delle tasse e metterli nelle tasche di chi non ha un reddito". Infine, l'ex Ministro Vincenzo Visco, sottolineando le disuguaglianze che attanagliano l'Italia, ha concluso con una battuta. "Il problema degli italiani non è se gli aumenti le tasse, ma se gliele fai pagare".
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