![](/var/002/storage/images/media/immagini-comunicati-stampa/13931433203200-dm020615_043.jpg-image/531725-1-ita-IT/13931433203200-DM020615_043.jpg_imagefullwide.jpg)
"Oggi è molto più forte l'offerta di spazi che non la domanda e il prezzo degli immobili scende" spiega Campagnoli - "questi spazi abbandonati potrebbero essere riempiti di idee e talenti. Aspettare che accada qualche cosa stando fermi, in attesa che arrivino i cinesi o il magnate arabo disposto ad acquistarlo e trasformarli nell'ennesimo residence di lusso, significa assistere al declino e alla perdita di valore; oltretutto aumenta la tassazione e gli agenti atmosferici fanno anch'essi il loro lavoro, poi ci sono i vandalismi, i furti, gli incendi, fino ad arrivare ad un punto di non ritorno. Se si interviene prima, quando ancora è possibile riabitare tali spazi, significa ridare un maggiore valore economico. In USA le agenzie immobiliari incaricano artisti per rivitalizzare alcune zone, ma anche in Italia è possibile intervenire".
Campagnoli svela, ma dovrebbe essere un dato conosciuto da tutte le amministrazioni mentre invece non lo è affatto, esistono gli strumenti normativi (lo "Sblocca Italia", ad esempio, detta agli art. 24 e 26, che "i comuni individuano i criteri in base ai quali cittadini singoli o associati possono presentare progetti con finalità di interesse generale", e la legge 106/2014 a proposito della accessibilità a cultura e turismo, prevede che "per promozione di turismo ambientale, le case cantoniere, i caselli e le stazioni ferroviarie o marittime, le fortificazioni e i fari, immobili di appartenenza pubblica non utilizzati, possono essere concessi in uso gratuito, a coop e associazioni giovanili), l'ostacolo grosso è però la burocrazia. -