"Nella nostra realtà – ha poi proseguito l'assessore Rossi – qualsiasi evento di emergenza, sia esso un grave incidente stradale, un malore in casa, un incidente sul lavoro, un incidente in montagna o un incidente sportivo che determini una compromissione delle funzioni vitali, viene affrontato non appena l'equipe dell'elisoccorso giungono sul luogo. La presenza poi di un ospedale di riferimento come quello di Trento, dotato di strutture di alta specialità compresi due reparti di terapia intensiva, la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la cardiologia e la radiologia interventistiche e la recente istituzione del trauma center, offre la possibilità di trattare al meglio la quasi totalità delle patologie, mentre la disponibilità di una rete di ospedali a integrazione dell'ospedale centrale completano l'intero sistema di primo intervento trentino".
Attualmente l'elisoccorso notturno – alla conferenza oggi erano presenti Roberto Bertoldi, dirigente generale del Dipartimento Protezione civile, Silvio Zanetti, dirigente Servizio Antincendi, Vittorio Cristofori, accountable manager del Nucleo elicotteri, Bruno Avi, decano del Nucleo medesimo, e Giovanni Pedrotti per l'Azienda sanitaria – interviene nei soccorsi "primari" su tutto il territorio provinciale per pazienti affetti da ictus, infarto miocardico acuto e comunque ogni volta vi sia una grave compromissione delle funzioni vitali come nell'arresto cardiocircolatorio o nella grave insufficienza respiratoria, ma anche nel trauma maggiore e nelle emergenze ostetrico-neonatali. Con l'elisoccorso vengono effettuati anche tutti i trasferimenti "secondari" urgenti dagli ospedali periferici all'ospedale di Trento o dall'ospedale di Trento verso centri specialistici per il trattamento di determinate patologie non ancora in grado di essere trattate al meglio nei nostri ospedali. L'equipe di elisoccorso, che si avvale anche dell'importante contributo del Soccorso alpino, può inoltre intervenire anche mediante automedica nell'area urbana di Trento o in tutte le località dove sia più conveniente l'utilizzo di tale mezzo in alternativa all'elicottero. Si è inoltre stabilito che ogni volta che l'elicottero, per condizioni meteorologiche avverse o per problemi tecnici non sia in grado di volare, la stessa equipe di soccorso avanzato viene trasportata sul luogo dell'evento mediante automedica sempre presente presso la base di elisoccorso all'aeroporto di Trento. "È, questo – ha sottolineato Ugo Rossi, – un sistema di soccorso che potremmo quindi definire confezionato su misura per il Trentino, progressivamente evoluto e modellato in base ai cambiamenti delle esigenze della popolazione e del territorio trentino avvenuti nel corso dei decenni".
I dati dei primi 50 giorni di attività notturna dell'elisoccorso confermano la validità di questo sistema di l'emergenza. Dal 1' luglio al 20 agosto, nelle ore notturne, sono stati effettuati 46 interventi, 28 interventi primari e 18 trasporti secondari urgenti interospedalieri, un dato inaspettato rispetto alla previsione iniziale che prospettava un numero maggiore di trasporti interospedalieri rispetto ai soccorsi sul territorio ma che significa essere riusciti, grazie alla rete di elisuperfici distribuite sul territorio, a soccorrere pazienti in condizioni gravi direttamente o in prossimità del luogo dove è avvenuto l'evento. Gli interventi hanno riguardato per il 12% problematiche di tipo respiratorio, per il 45% problematiche di tipo cardiocircolatorio, per il 16% problematiche neurologiche e per il 27% eventi traumatici.
La presenza di tutta l'equipe presso la base di elisoccorso ha permesso di avere tempi medi di decollo di 4 minuti, quindi di poco superiori ai tempi medi di decollo di giorno. L'equipe di soccorso avanzato è stata trasportata sul luogo dell'evento dall'automedica in occasione di 4 interventi su pazienti con compromissione delle funzioni vitali. In un caso l'intervento è stato talmente efficiente, che un paziente vittima di arresto cardiocircolatorio (evento che nell'arco di pochi minuti determina una grave sofferenza encefalica che porta rapidamente a morte) è stato soccorso dall'elicottero e grazie comunque all'efficienza di tutta la catena del soccorso è arrivato in ospedale sveglio. Vale la pena ricordare anche il caso in cui un paziente caduto nelle acque del lago, di notte, è stato recuperato dai vigili del fuoco subacquei, elitrasportati assieme all'equipe sanitaria, direttamente sul luogo dell'evento.
In allegato, PDF con i dati dei voli notturni dall'1 luglio al 20 agosto 2013. -