Transparency International Italia e i partner CENSIS, ISPE Sanità (Istituto per la promozione dell’etica in sanità) e RiSSC (Centro ricerche e studi su sicurezza e criminalità) si sono attivati sul territorio con lo scopo di contrastare la corruzione in sanità, nell’ambito del progetto «Curiamo la corruzione» finanziato dalla Siemens Integrity Initiative. L’azienda sanitaria di Trento sarà una tra le prime quattro in Italia a poter partecipare attivamente al progetto come azienda pilota, con l’obiettivo di prevenire e contrastare in maniera più efficace corruzione e sprechi.
Il progetto ha un obiettivo molto ambizioso: aiutare il sistema sanitario nazionale a ridurre il livello di corruzione grazie a una maggior trasparenza, integrità e responsabilità.
«Il progetto, che non prevede costi a carico del bilancio aziendale, offre alla nostra organizzazione l’opportunità di confrontarsi con altre realtà sul tema della prevenzione della corruzione e della trasparenza in modo tale da poter individuare e attivare quelle misure che, con un impatto operativo limitato, possano garantire il miglior livello di efficacia. Tutto questo anche grazie al supporto di partner di assoluta professionalità, come Transparency International Italia, il CENSIS, l’ISPE Sanità e il RiSCC» afferma il direttore generale provvisorio dell’Apss Franco Debiasi.
Le attività in programma mirano innanzitutto ad aumentare la consapevolezza sul fenomeno della corruzione, a istruire e formare dirigenti e staff e a implementare e testare sul campo strumenti anti-corruzione e modelli organizzativi innovativi.
Da qui l’importanza del lavoro che sarà svolto dove gli strumenti anticorruzione verranno testati e monitorati per due anni in collaborazione con il responsabile per la prevenzione della corruzione e lo staff designato dalle organizzazioni.
La collaborazione si spera aiuterà l’azienda a mitigare i rischi di corruzione e di spreco e aumentare l’efficienza per offrire un servizio sempre migliore ai cittadini. Oltre all’APSS, parteciperanno a questa prima fase di sperimentazione anche l’ASL di Bari, l’ASST di Melegnano e della Martesana (MI) e l’ASP di Siracusa.
«Avremo la fortuna di collaborare con quattro aziende situate in regioni con specifiche caratteristiche, anche per ciò che riguarda il rischio corruttivo. Andremo a coprire il nord, il centro e il sud Italia» spiega il presidente di Transparency International, Virginio Carnevali.
Questa diversificazione geografica è molto importante in un Paese come l’Italia, dove non solo la sanità è gestita a livello regionale, ma dove inoltre la percezione della corruzione nel settore sanitario varia sensibilmente, secondo i dati dello European Quality of Government Index 2013, da territorio a territorio.
Proprio sulla base di questo indice, la provincia di Trento risulta quella in cui il livello di corruzione percepita nel settore sanitario è più basso, nonostante l’Italia sia uno dei Paesi europei in cui questo fenomeno è maggiormente percepito. Tuttavia, questo non ha abbassato la guardia e l’azienda sanitaria trentina ha accolto la proposta di partecipare al progetto per migliorare ulteriormente i processi interni al fine ridurre gli sprechi e migliorare la trasparenza.
Oltre a momenti di formazione anticorruzione, l’APSS avrà modo di testare tra gli altri strumenti innovativi per il whistleblowing, per la pubblicazione dei dati aperti, per garantire l’accesso alle informazioni ai cittadini, per rendere più sicure le gare d’appalto.
Curiamo la corruzione è un progetto di: Transparency International Italia in partnership con CENSIS, ISPE Sanità e RiSSC, finanziato nell’ambito della Siemens Integrity Initiative. www.curiamolacorruzione.it
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