"La musica - ha aggiunto Pacher - mette in sintonia l'emotività e predispone l'animo all'ascolto dell'altro. Per questo il Trentino, che ha ascoltato le richieste di aiuto, ha poi voluto lasciare a questa terra un segno indelebile, che l'architetto Renzo Piano ci ha aiutato a concretizzare in questa struttura che parla del nostro legno, del nostro territorio e adesso anche delle nostre tradizioni corali, così radicate ma anche aperte ad esperienze come l'incontro di stasera con una grande orchestra".
L'Auditorium del Parco a L'Aquila è stato infatti l'intervento conclusivo, ad alto contenuto simbolico, della "Missione Abruzzo", la più impegnativa tra le missioni di solidarietà mai promosse dalla Provincia autonoma di Trento e dalla sua Protezione civile (2758 i trentini che hanno lavorato durante l'emergenza terremoto) e realizzata con il sostegno della popolazione trentina e di tutte le sue componenti istituzionali, sociali ed economiche.
Inaugurato il 7 ottobre 2012 alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano con un concerto dell'Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado, progettato da Renzo Piano e costruito grazie al sostegno della Provincia autonoma di Trento, l'auditorium è interamente costruito con il legno del Trentino ed ha ottenuto la certificazione ARCA (primo marchio di qualità in Italia per le costruzioni in legno) con livello "silver". E' costituito da tre cubi di legno di differenti dimensioni, dislocati uno accanto all'altro in modo irregolare. Il cubo centrale, quello più grande, corrisponde alla Sala dell'Auditorium, che può accogliere 238 spettatori (posti a sedere) ed un'orchestra di 40 musicisti. La struttura, in legno lamellare, è connessa ad una soletta in calcestruzzo armato che distribuisce il carico verticale su 16 isolatori elastomerici con funzione di limitare le forze sismiche agenti sul fabbricato.
Alcune curiosità. Per la sua costruzione sono stati impiegati 1.165 metri cubi di materiale - tra pannelli X-Lam, listelli, doghe di larice e travi lamellari – corrispondenti ad una quantità di legno pari a 6 ore di "ricrescita" dei boschi trentini; questo a riprova della grande sostenibilità di questo materiale naturale che ricopre il 60% del territorio trentino. Nel dettaglio sono state utilizzate 20 chilometri di doghe, 14,3 chilometri di listelli, 3,2 chilometri di travi, oltre ad 1 milione tra viti e chiodi e 2,5 chilometri di barre filettate.
"Noi ci sentiamo un po' abruzzesi - ha concluso Pacher - e un pezzo di voi ce lo siamo portato a casa, ma vorremmo che anche voi vi sentiste un po' trentini". Un invito al quale hanno risposto in molti grazie anche all' "incontro di sapori" con degustazioni di prodotti tipici trentini e aquilani promossa dalle Camere di commercio di Trento e dell'Aquila.
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