Martedì, 30 Giugno 2015 - 02:00 Comunicato 1660

La Fondazione Mach ha presentato il lavoro di recupero e digitalizzazione del primo piano regolatore della viticoltura provinciale
L'AGRICOLTURA DEL PASSATO NELLA CARTA VITICOLA DEL 1950

La Fondazione Mach riporta alla luce il primo censimento della viticoltura provinciale. Oggi, nella sala conferenze della Fondazione Caritro, in via Calepina a Trento, è stato presentato il lavoro di riordino e digitalizzazione della Carta Viticola, un corpus di documenti composto da carte geografiche tematiche, schede statistiche e testi descrittivi della realtà viti-enologica del Trentino nel 1950, redatta dallo sperimentatore di San Michele all'Adige, Rebo Rigotti. Inoltre, per valorizzare il prezioso lavoro, è stato pubblicato il volume di Alberto Ianes "La viticoltura trentina e la sua carta viticola 1950-1962".-

La biblioteca della Fondazione Mach, grazie al contributo della Fondazione Caritro, bando 2014 per progetti di riordino e valorizzazione degli archivi, e con il sostegno di Cassa Centrale Banca e Cavit, ha promosso il recupero e la digitalizzazione della Carta viticola conservata nella biblioteca FEM e nell'archivio del Consorzio di Tutela vini del Trentino.
Progettata e redatta dallo sperimentatore della Stazione sperimentale di San Michele all'Adige, Rebo Rigotti, la Carta viticola fu pubblicata all'inizio degli anni '50 su iniziativa del Comitato Vitivinicolo provinciale, una fotografia della realtà viti-enologica trentina dell'epoca, antesignana del catasto viticolo. Le due copie arrivate fino ai giorni nostri erano però incomplete: da qui l'esigenza di riordinare i documenti, per poi metterli a disposizione degli studiosi preservando gli originali.
Il lavoro ha consentito di ricostituire una copia pressoché integrale della Carta, con 180 fascicoli dei comuni viticoli, tre raccolte riassuntive di produzioni e superfici vitate e altri materiali a corredo. Sessantacinque anni fa, Rigotti e i suoi collaboratori, attraverso delle schede di rilevamento progettate ad hoc, hanno battuto palmo a palmo il territorio trentino, suddiviso per l'occasione in dieci vallate. Gli informatori dei comuni hanno restituito alla Stazione sperimentale di San Michele all'Adige dati qualitativi e quantitativi sulle tipologie di vitigni, sui sistemi di coltivazione, sulle superfici vitate, sulle caratteristiche pedo-climatiche e perfino sulle produzioni tipiche. Ciliegina sulla torta sono le carte topografiche realizzate dallo stesso Rigotti e colorate in modo da mettere in risalto la distribuzione delle varietà e le tipologie di terreni, un'intuizione geniale in assenza dei computer.
"La Carta ha fotografato e interpretato con criteri oggettivi la coltivazione della vite in Provincia, ne ha descritto peso e importanza economica, qualificazione produttiva su base varietale ed enologica. L'evoluzione della politica viti-enologica provinciale ha considerato i punti di forza e di debolezza emersi da tale lavoro, orientando il rinnovamento varietale e dei metodi di coltivazione", ha spiegato la coordinatrice del progetto, Alessandra Lucianer.
"Grazie a questo lavoro ora sarà possibile un confronto più agevole tra lo stato attuale della viticoltura trentina e quello rilevato da Rigotti. Questo studio, grazie alle tecniche offerte dai sistemi informativi geografici, permetterà di ragionare sull'evoluzione del concetto di vocazionalità adattandosi a forzanti sociali, economiche e climatiche: la conoscenza di come l'impronta viticola si è evoluta può rivelarsi un'importante sorgente di informazioni, utile alla pianificazione della viticoltura del futuro", ha sottolineato il direttore generale della Fondazione Mach, Mauro Fezzi.
Alla serata di presentazione hanno partecipato anche il presidente del Consorzio tutela vini del Trentino, Alessandro Bertagnoli, il direttore dell'Ufficio beni archivistici, librari e Archivio provinciale, Armando Tomasi, oltre ad alcuni discendenti di Rebo Rigotti: figli e nipoti hanno potuto apprezzare il saggio storico di Alberto Ianes, edito dalla Fondazione Mach intitolato "La viticoltura trentina e la sua Carta Viticola 1950-1962". La Carta, digitalizzata in collaborazione con il Consorzio di tutela vini del trentino, la CCIAA e il supporto scientifico della Soprintendenza per i beni culturali, è ora liberamente consultabile on line sul sito web cartaviticola.fmach.it. (lg) -



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