Giovedì, 04 Ottobre 2012 - 02:00 Comunicato 3015

Oggi la cerimonia al Colle di Miravalle a Rovereto, con l'assessore provinciale Alessandro Olivi
L'87' ANNIVERSARIO DEL PRIMO SUONO DI MARIA DOLENS

Oggi era l'anniversario del primo suono di Maria Dolens che, con i suoi cento rintocchi, ogni sera trasmette un messaggio di pace e di fratellanza universali. Una 87' ricorrenza di particolare significato, perché dedicata alla tragedia della migrazione, che colpisce i mari del nostro pianeta. Stamattina, alla cerimonia sul colle di Miravalle a Rovereto, vi era l'assessore provinciale all'industria, artigianato e commercio Alessandro Olivi, con lui il reggente della Fondazione Opera Campana dei Caduti, Alberto Robol e il sindaco di Lampedusa e Linosa, Giuseppina Maria Nicolini.-

"I simboli, per una comunità, sono fondamentali perché è attorno ad essi che la gente si raccoglie ed è in essi che si identifica - sono state le parole dell'assessore Alessandro Olivi -. Trovarci qui oggi sotto la Campana dei Caduti di Rovereto rappresenta dunque una scelta importante. In questo modo noi riconosciamo all'opera un ruolo simbolico 'forte', che dà la sua impronta inconfondibile a quella che chiamiamo la Città della Pace e al tempo stesso le consente di aprirsi ai più vasti scenari internazionali. Scenari come quelli del Mediterraneo, mare attraversato dalle rotte delle migrazioni internazionali, che per molte persone si rivela la destinazione definitiva. Una tragedia, questa, resa ancora più grave dalla duplice consapevolezza che molte di quelle morti si potrebbero evitare e che i paesi di provenienza di molti migranti sono spesso paesi ostaggio di guerre o di regimi autoritari. Maria Dolens è un simbolo che resiste e si rafforza negli anni: ad 87 anni dal suo primo rintocco non possiamo che ribadire il messaggio forte e antiretorico insito nell'impegno di don Rossaro e lo straordinario valore culturale ed educativo che si diffonde, con i rintocchi della Campana, dal Colle di Miravalle. Un valore che quest'anno si arricchisce del contributo di ospiti come il sindaco di Lampedusa, che ci porta l'eco di tragedie diverse rispetto a quelle della Prima guerra mondiale, come quelle legate all'emigrazione clandestina. Tragedie che rappresentano le nuove guerre e che non possono lasciarci indifferenti".
Parole riecheggiate dal reggente della Fondazione, Alberto Robol, per il quale Maria Dolens "deve trovarsi al centro del messaggio di pace e di solidarietà che dalla tragedia della migrazione dobbiamo far scaturire", mentre il sindaco Giuseppina Nicolini ha parlato dell'esperienza delle due isole, Lampedusa e Linosa, che vivono in una condizione di continua emergenza.
Quindi l'introduzione del regista, giornalista e psicologo Vittorio Curzel e la proiezione del film "Fino a Quando", il suo più recente lavoro che attraversa i campi di battaglia della Galizia, della Marna e dell'Isonzo, per concludersi fra le rocce del Pasubio, dove Kaiserjäger trentini si trovano a combattere contro altri trentini volontari nell'esercito italiano. Al termine della proiezione l'intervento del provveditore del Museo storico italiano della Guerra di Rovereto Camillo Zadra e, a seguire, la proiezione del film "2011 - Lampedusa nell'anno della primavera araba" con introduzione del regista Mauro Seminara, documentario dedicato agli eventi che hanno traumatizzato Lampedusa durante la rivoluzione dei gelsomini, quando migliaia di migranti si sono riversati sulle coste della maggiore delle isole Pelagie senza trovare riparo. Al termine gli interventi conclusivi del presidente dell'associazione Askavusa - Lampedusa Giacomo Sferlazzo, del parroco di Lampedusa don Stefano e del decano di Rovereto don Nicolli. (at)

Maria Dolens
La Campana dei Caduti di Rovereto, chiamata Maria Dolens, è il simbolo della pace che unisce, grazie alle 91 bandiere raccolte attorno ad essa, anche nazioni in ostilità come Israele e Palestina. Gli ultimi due Paesi che hanno aderito alla Fondazione Opera Campana dei Caduti di Rovereto sono la Repubblica del Mozambico (aprile 2912) e quella di Bosnia ed Erzegovina (giugno 2012).
La Campana dei Caduti, voluta dal sacerdote Antonio Rossaro, si può classificare tecnicamente come campana "a battaglio cadente". Le sue dimensioni sono notevoli: il suo peso equivale a 22,639 t, il ceppo a 10,3 t e il battaglio a 0,6 t. La sua altezza è di 3,36 m e il diametro di 3,21 m. La nota musicale è SI Bemolle.
Fusa a Trento nel 1924 con il bronzo dei cannoni delle 19 nazioni che presero parte alla prima guerra mondiale, venne collocata inizialmente nel castello di Rovereto. Fu decorata dallo scultore della Val di Non Stefano Zuech, che la ornò con un lungo corteo del bassorilievo di impostazione neoclassica. Poiché il suono non corrispondeva a quello voluto, venne nuovamente fusa a Verona nel 1939, per poi ritornare a Rovereto il 26 maggio 1940. A causa di una grave incrinatura alla quale non si poteva altrimenti rimediare, venne fusa ancora una volta nel 1964 grazie al sostegno finanziario del Lions Club d'Italia, dalla Fonderia Capanni di Castelnuovo ne' Monti (RE). Fu benedetta il 4 novembre 1964 da papa Paolo VI e le si dette una nuova collocazione sul Colle di Miravalle.
Il 18 gennaio 1968, con decreto presidenziale, nasce la "Fondazione Opera Campana dei Caduti", ente morale con la finalità di educare le nuove generazioni alla pace, alla nonviolenza e ai diritti umani.

Riprese a cura dell'Ufficio Stampa -