"L'esperienza di Tama – sottolinea Alessandro Olivi, assessore all'Industria, Artigianato e Commercio della Provincia autonoma di Trento - insegna che di fronte alla crisi serve, più che lamentarsi, continuare ad investire nel cambiamento della propria organizzazione, dei propri processi produttivi, dei propri prodotti. E questo grande sforzo ci consegna un Trentino capace di vincere la sfida della rigenerazione del suo tessuto produttivo. Tama è un esempio virtuoso anche delle collaborazioni con Trentino Sviluppo, con l'Università, con la Provincia, in un vero e proprio gioco di squadra. Perché abbiamo tutte le potenzialità per uscire dalla crisi, a condizione che gli imprenditori abbiamo questa voglia di mettersi in gioco, questo coraggio, questa innovazione che parte sempre dal cervello prima di tradursi in tecnologie e macchine".
Alessandro Garofalo, vicepresidente di Trentino Sviluppo, richiamando l'acronimo di Tama, nel quale è contenuta la parola "miglioramento", ha richiamato altre due "emme": "Metodo e motivazione, due parole chiave che in questa azienda - ha detto Garofalo - contraddistinguono anzitutto il suo fondatore, Giovanni Coletti, ma anche molti dei suoi collaboratori. Una sintonia fondamentale per riuscire davvero a cambiare le cose dal di dentro".
Non è una realtà in crisi, Tama. Tutt'altro. Acronimo di "Tecnologie Avanzate Miglioramento Ambientale", dal 1985 Tama Spa progetta e realizza impianti di aspirazione e depurazione dell'aria. Oggi presso la sede di Mollaro (Taio) dà lavoro a circa 50 dipendenti, oltre ad una quindicina di persone impiegate nelle sedi estere Lione (Francia) e Barcellona (Spagna). Il fatturato negli ultimi sei anni è praticamente raddoppiato, passando dai 5,3 milioni di euro del 2005 ai 10 milioni del 2011. Le esportazioni, in continua crescita, pesano ormai per il 35% sul volume d'affari complessivo.
Pur godendo di ottima salute Tama ha voluto mettersi in discussione avviando un processo di miglioramento continuo, trovando nel metodo Kaizen conosciuto grazie a Trentino Sviluppo lo strumento ideale.
"E' un percorso che affonda le sue radici nel 2008 – ricorda Giovanni Coletti, presidente di TAMA Spa – quando a seguito di un'analisi interna all'azienda ci siamo chiesti quali opportunità potevano esserci per noi negli anni a venire. La risposta che ci siamo dati è che la crisi deve essere vista come un'opportunità, l'occasione per mettersi in gioco ripensando quello che si fa e come lo si fa. Quattro anni fa pensavamo che le opportunità di sviluppo passassero da un ampliamento del capannoni, mentre riorganizzando l'azienda abbiamo recuperato spazi ed ulteriori opportunità di mercato. Abbiamo valorizzato le persone, più che i muri, creando gruppi di lavoro che in via autonoma stanno ora gestendo il cambiamento. Un processo che trae la sua forza dal basso, non imposto dai vertici aziendali".
Ed i risultati, in meno di quattro mesi di cantiere "Gemba KAIZEN", grazie anche alla condivisione maturata in azienda e al coinvolgimento a tutti i livelli, non si sono fatti attendere. La riduzione del tempo necessario per la lavorazione dei prodotti, passato in media da 2 settimane a 3 giorni (-70%), ha portato ad un aumento della produttività pari al 37%, mentre il valore del semilavorato, che deve essere stoccato in attesa di una successiva lavorazione, occupando grandi spazi, è sceso del 75%. Crollo anche del valore delle materie prime e componenti a magazzino, passata da 1,2 milioni di euro ad appena 800 mila euro (-33%). La migliore attribuzione dei costi di commessa e la possibilità di creare una pianificazione affidabile ha poi portato dal 70% al 97% la corrispondenza tra le ore timbrate e le ore effettivamente lavorate (+27%).
Più spazio e risorse disponibili hanno dato gambe, in Tama, ad una nuova iniziativa imprenditoriale. Prima dell'avvento di KAIZEN in Tama, l'attività di Ecotrentino riguardava infatti la lavorazione del taglio lamiera in conto terzi, annoverando tra i suoi clienti anche Tama. Oggi produce tubazioni, raccorderia e componentistica ed è di fatto un'azienda autonoma con un proprio mercato ed una propria clientela.
Un approccio basato su un forte coinvolgimento delle persone operative sul Gemba (il luogo reale dove le persone realizzano valore per il cliente), un'applicazione visibile ed efficace dei metodi, la condivisione degli elementi di leadership più adatti ad amplificare l'impatto dei cambiamenti realizzati ed a mantenerli facendo convergere, sistematicamente, i contributi di tutti verso soluzioni sempre migliori. Questi i punti "forti" del metodo KAIZEN, ricordati da Carlo Ratto, country manager di Kaizen Institute Italy.
In quattro anni di progetto KAIZEN, Trentino Sviluppo ha avviato 13 cantieri GembaKaizen, coinvolgendo 32 aziende e circa 200 persone in settori diversi: meccanico, agroalimentare, funiviario, ma anche quello dei servizi alla persona, il sanitario ed il lapideo-estrattivo. Sono stati inoltre realizzati, anche in collaborazione con altre realtà del territorio, seminari e giornate informative con testimonianze di aziende locali che hanno sposato questa filosofia, e visite di benchmark presso aziende che hanno partecipato al progetto. Per sfatare il mito che l'applicazione dei principi di miglioramento continuo alla base del KAIZEN sono applicabili solo a grandi realtà industriali, la sperimentazione ha visto coinvolte da grandi aziende come Luxottica, fino a microaziende come Vagabontà, passando per piccolo-medie imprese come Tama e Sovecar. Particolarmente efficace si è rivelata anche la formula del cantiere multi-aziendale, con il coinvolgimento di persone di altre realtà nei team dei cantieri. (dm)
In allegato interviste audio all'assessore Alessandro Olivi e a Giovanni Coletti, immagini a cura dell'ufficio stampa -