Nel dicembre 2017 Governo, Regioni e Province autonome hanno siglato l'accordo riguardante appunto le “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali in area pediatrico-adolescenziale”, successivamente integrato dal documento “Rete dell’emergenza-urgenza pediatrica”. L'accordo fra i tanti temi sottolinea in particolare la “specificità pediatrica”, prevedendo un forte e pieno coinvolgimento della famiglia nella relazione di cura, oltre a promuovere qualità, sicurezza e appropriatezza dell’assistenza, anche nelle situazioni di bisogni specifici come cronicità, cure palliative, malattie rare, ecc. Queste nel dettaglio le dieci linee di azione individuate:
- misure di politica sanitaria per l’integrazione dell’assistenza pediatrica;
- criteri e standard per l’assistenza pediatrica;
- cure palliative e terapia del dolore in età pediatrica;
- assistenza al bambino con malattie croniche complesse e malattie rare;
- assistenza neuropsichiatrica in età evolutiva;
- riabilitazione in età evolutiva;
- formazione degli operatori;
- carta dei servizi e volontariato;
- monitoraggio e verifica delle attività;
- istituzione di una funzione di coordinamento per l’assistenza in area pediatrico-adolescenziale, a livello nazionale e di Regione/Provincia autonoma.
La Giunta provinciale ha istituito quindi una funzione di coordinamento permanente per l’assistenza in area pediatrico-adolescenziale che verrà svolta appunto dal “Comitato provinciale per l’assistenza pediatrica e adolescenziale”. Il Comitato si occuperà di effettuare una ricognizione complessiva con analisi delle criticità, di predisporre entro sei mesi dall'istituzione un Piano operativo provinciale per l’assistenza in area pediatrico-adolescenziale, nonchè di coordinare e valutare le attività previste dal Piano operativo provinciale e di elaborare un report annuale da inviare al Comitato nazionale per l’assistenza pediatrica e adolescenziale.
Previsto anche il confronto con il Comitato provinciale per il percorso nascita e con altri portatori di interessi istituzionali e della società civile, compresi i rappresentanti delle associazioni e i gruppi di genitori.