
"Siamo qui - ha sottolineato il presidente Fugatti - per ricordare uno dei padri fondatori della nostra autonomia. Attento in particolare alla dimensione economica e sociale: capace quindi di rispondere alle esigenze di un Trentino appena uscito dalla guerra, nel periodo della ricostruzione e ben lontano dai livelli di sviluppo e di benessere raggiunti dopo gli anni '60".
Uomo dai molteplici interessi e meriti, in campo politico come pure culturale e sportivo, Albertini è stato ricordato oggi per la sua azione durante gli anni difficili della questione altoatesina.
"Ci ha lasciato l'immagine di un Trentino dalle diverse vocazioni - ha aggiunto Fugatti citando la scelta del politico di affidare a Fortunato Depero la decorazione della sala consiliare -. Per questo dobbiamo coltivare la sua eredità e riconoscerne il ruolo".
Gli ha fatto eco il presidente del Consiglio regionale, Roberto Paccher che di Albertini ha ricordato i meriti non solo politici, ma anche l'impegno sul fronte artistico e letterario.
A stringersi attorno alla figura di Remo Albertini, oggi c'erano anche molti testimoni del mondo sportivo, dai giovanissimi fino alla vecchia formazione (con Gabriele Cantagallo in testa) che a fine anni Sessanta portò la compagine roveretana in serie C.
"La cerimonia di oggi - spiega l'assessore allo sport Mario Bortot - si inserisce nelle iniziative per i 100 anni di Rovereto Calcio e risponde ad una precisa volontà della comunità roveretana". Accanto a questa iniziativa, la Giunta comunale ha deliberato anche l'intitolazione dell'ala Est dello stadio ad un'altra figura significativa, quella di Edo Benedetti, con una cerimonia che verrà programmata una volta terminati i lavori di ristrutturazione.