I rapporti di collaborazione e amicizia tra il Trentino e Amatrice hanno preso il via con il tragico terremoto dell’agosto 2016. Anche in quell’occasione il Trentino si è mobilitato, come il resto del Paese, per portare aiuto alla popolazione. Tra le urgenti necessità della comunità locale si è scelto di intervenire – con un’operazione dal grande significato pratico ma anche simbolico – dalla scuola, per consentire agli studenti di Amatrice di continuare il proprio percorso.
Grazie all’impegno delle donne e degli uomini della Protezione civile trentina, in pochi giorni, poco più di due settimane, dalle macerie è nata una nuova scuola, una struttura con spazi per asilo, elementari, medie e liceo scientifico; nata per essere temporanea ma anche efficiente e sicura, con aule, segreteria, biblioteca. Era la “Romolo Capranica” trentina, costruita a tempo di record per permettere l’inizio dell’anno scolastico e contribuire a far ripartire la comunità locale.
Oggi le funzioni di quella struttura sono trasferite; c’è - utilizzato già dall’ottobre del 2018 ed inaugurato ufficialmente ieri - un nuovo campus, moderno, efficiente, accogliente.
Ma ad Amatrice è rimasto anche un pezzo del Trentino, visto che l’originaria struttura è stata mantenuta a servizio della comunità, con funzioni scolastiche - in particolare per l’istituto alberghiero - ma anche sociali, come sede di alcune associazioni.
E quanto sia forte il legame della comunità, scolastica ma non solo, con quella struttura lo ha ricordato ieri anche il dirigente scolastico Giovanni Luca Barbonetti, che ha ringraziato ancora il Trentino per quanto ha fatto.