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Cinquanta foto, cinquanta ‘storie’, cinquanta tasselli della memoria che l’occhio del fotografo, in un caratteristico intreccio di tecnica, mestiere, prontezza, talento, ha sottratto alla fuga del tempo. Sono gli elementi del progetto avviato nel febbraio 2016 con la rubrica “La foto della settimana”, curata dalla Soprintendenza per i beni culturali in collaborazione con la redazione del portale Trentino Cultura. Un racconto che ora trova coronamento nell’esposizione a titolo “Storie per un anno. Temi di oggi nelle foto di ieri”, allestita negli spazi di Torre Vanga (piazza della Portèla, Trento) e presentata al pubblico questo pomeriggio dal soprintendente Franco Marzatico.
Le fotografie in mostra, selezionate con cadenza settimanale, in rapporto con i cicli stagionali, le ricorrenze o gli spunti dell’attualità – dalle ipotesi di chiusura anti-migranti della frontiera del Brennero al referendum costituzionale – disegnano un percorso concepito, senza facili nostalgie, come punto d'incontro tra passato e presente, alla (ri)scoperta del territorio trentino e della sua gente fra tradizioni secolari e epocali trasformazioni.
Per questa via la Soprintendenza per i beni culturali prosegue la ricerca di nuove modalità di valorizzazione delle ricche collezioni dell'Archivio Fotografico Storico, spaziando tra le ‘scritture di luce’ dei migliori nomi della fotografia trentina del Novecento, da Sergio Perdomi ai fratelli Pedrotti, da Federico Vender a Flavio Faganello.
Ricco di oltre un milione di beni, l'archivio, nato come fototeca di documentazione del patrimonio culturale locale all’indomani dell’annessione del Trentino al Regno d’Italia, dopo il passaggio alla Provincia autonoma di Trento si è accresciuto grazie all’acquisizione di esemplari di pregio e di intere raccolte messe a disposizione da collezionisti o importanti fotografi trentini, in questo modo preservate da smembramenti e dispersioni.
La mostra, di conseguenza, offre anche l'occasione di esplorare, per rapide pennellate, la memoria visiva del Trentino (e non solo), attraversando 17 diversi fondi fotografici nel segno della varietà degli scatti qui riprodotti in grande formato: ricordi di fiere, feste, cerimonie religiose, eventi o attività produttive; vedute, ritratti, fotografie sportive, riprese di costume e di reportage che spesso invitano al sorriso.
Sarà così possibile scoprire le diverse ‘anime’ delle fotografie: testimonianze di ‘come eravamo’, ma anche beni culturali di natura complessa e aperta a molteplici letture.